L’OPERAZIONE DI LUBRIFICAZIONE

l'operazione di lubrificazione

Dal punto di vista della lubrificazione, la severità dell’operazione dipende principalmente dalla temperatura generata. Questa aumenta con l’aumento della velocità, ma anche con l’aumento delle forze che si ha o per una più grande durezza del materiale oppure per un più grande volume di metallo rimosso.

Nella piallatura e fresatura la profondità con la quale l’utensile penetra sotto la superficie è conosciuta come la profondità di passata mente nella tornitura parallela la dimensione corrispondente è l’avanzamento per giro.

La tornitura è considerata generalmente una operazione meno severa della foratura. Questo si può comprendere considerando la temperatura dell’utensile. Se viene generata la stessa quantità di calore per effetto del taglio e dello strisciamento, la temperatura alla punta dell’utensile sarà più elevata nel caso della foratura poiché è ridotta la perdita di calore per conduzione lungo l’utensile, non vi è raffreddamento per ventilazione e vi è un più difficile accesso per il fluido raffreddante.

La filettatura per maschiatura è anche più severa della foratura, poiché i volumi operanti dell’utensile sono piccoli, le facce dell’utensile sono quasi completamente racchiuse, ed infine vi è una elevata sollecitazione per deformazione nel pezzo che aumenta la pressione sull’utensile e l’aumento di temperatura di questo ne provoca una dilatazione con ulteriore pressione sulle facce dell’utensile.

Poiché il raffreddamento è pressoché inesistente nella maschiatura, si è soliti usare velocità ridotta ed applicare un lubrificante che sia più spiccatamente attivo in confronto ai lubrificanti usati per la tornitura. In pratica, i lubrificanti per maschiatura sono normalmente solforati. Gli utensili per fresatura, per contro, sono liberamente esposti e possono essere pienamente e vantaggiosamente sfruttate le proprietà raffreddanti degli oli emulsionabili.

Alcune condizioni di taglio, che si incontrano specialmente quando si torniscono gli acciai, tendono a provocare la formazione sull’utensile di un tagliente costituito di materiali provenienti dal truciolo (tagliente di riporto). Questa è una zona di metallo che rimane stazionaria in contatto con l’utensile e che si trova direttamente adiacente alla zona di taglio. In presenza di un tagliente di riporto la finitura superficiale del pezzo è scadente e vi è pericolo che il tagliente di riporto si distacchi occasionalmente portandosi via dei frammenti dell’utensile. Un tagliente di riporto impedisce anche l’accesso di lubrificante alla faccia dell’utensile e si hanno evidenze per suggerire che le dimensioni ed anche la presenza del tagliente di riporto possono essere molto sensibili alle condizioni di lubrificazione.

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