TRACCIARE PUNTI EQUIDISTANTI SU DI UNA CIRCONFERENZA

tracciare punti equidistanti su di una circonferenza

NORME

Per tracciare punti equidistanti su di una circonferenza si richiedono i seguenti:

  1. Attrezzi: compasso a punte, puntizzatore, martello leggero.
  2. Mezzi di controllo: riga graduata, calibro.
  3. Mezzi ausiliari: piano di tracciatura, bianco di zinco, pennello.

PARTICOLARITÀ DELL’OPERAZIONE

La divisione di una circonferenza in parti eguali, è un problema assai comune nella meccanica. Quest’operazione si può realizzare sulla testata di pezzi tondi, sopra lamiere o profilati, o su pezzi qualsialsi.

Qui si danno i coefficienti da moltiplicarsi per il circolo circoscritto per ottenere le lunghezze dei lati, per le divisioni più comuni.

METODO DI LAVORO

  1. Pulire e colorare di bianco la superficie da dividere.
  2. In relazione al numero dei lati (fori o divisioni) moltiplicare il coefficiente relativo per “Ø” diametro della circonferenza da dividere.
  3. Servendosi della riga graduata, aprire il compasso a punte (con vite micrometrica) alla misura calcolata.
  4. Partendo da un punto dato, trasportare la distanza su tutta la circonferenza senza tracciare.
  5. Correggere la differenza riscontrata.
  6. Quando si è ben sicuri dell’esattezza, tracciare decisamente le divisioni.
  7. Con il puntizzatore, marcare i punti d’intersezione (leggeri per le sole divisioni) più profonde per i fori.

AVVERTENZE

  1. Quantunque i coefficienti dati siano esatti, non sempre si riesce a dividere la circonferenza alla prima prova; in questi casi si divide ad occhio la differenza per il numero delle divisioni; si corregge la distanza e si rifà la divisione.
  2. Se la circonferenza da dividere fosse la testata di un oggetto cilindrico, molto facilmente si possono collocare la punta del compasso in maniera disuguale (più in dentro o più in fuori) falsificando così l’esattezza della divisione.

Occorre quindi molta attenzione, poiché la differenza di pochi decimi, viene moltiplicata per il numero delle divisioni.

USO DEGLI ATTREZZI

PIANO DI TRACCIATURA

Caratteristiche

  1. È simile a quello di controllo, però solamente piallato.
  2. Può aver una rigatura parallela ad uno dei suoi lati (ogni 10 – 50 – 100 mm.).
  3. La rigatura serve di orientamento nel caso di pezzi voluminosi, ed anche per aumentare l’attrito ed evitare lo slittamento dei pezzi.
  4. Può anche avere una scanalatura a “T” per collocarvi un divisore e contropunta, oppure altri attrezzi.

Norme d’uso

  1.     Osservare che sia perfettamente livellato e fisso alla sua base.
  2.     Conservarlo pulito e libero da qualsiasi ingombro.
  3.     Dopo la tracciatura, puntinare su questo piano, solo leggermente i pezzi.
  4.     Per puntinature profonde servirsi dell’incudine o del tasso.

RIGHE GRADUATE

Caratteristiche

  1. Possono essere: rigide, con smusso, semirigide, flessibili.
  2. La sezione rettangolare delle prime varia da 300 x 70 x 5 a 2000 x 70 x 15; e delle ultime da 130 x 13 x 0,4 a 300 x 15 x 0,5.
  3. Sono graduate in mm. e ½ mm. nella parte inferiore, ed a volte anche in pollici nella parte superiore della stessa faccia.

Norme d’uso

Per riportare misure partendo dallo zero:

  1. Appoggiare un blocchetto parallelo ad una faccia del pezzo.
  2. Allo stesso appoggiare l’estremità graduata della riga.
  3. Riportare le misure senza muovere la riga.
  4. Dopo l’uso, pulire, oliare leggermente e rimettere la riga al proprio posto.

Per aprire il compasso a punte ad una misura determinata:

  • Conviene appoggiare una punta del compasso sulla linea dei 10 mm. aumentando poi di 1 cm. la misura.

Per leggere una misura rilevata con le punte del compasso:

  • Conviene appoggiare una punta del compasso sulla linea dei 10 mm., diminuendo poi di 1 cm. la misura.

PUNTA A TRACCIARE

Caratteristiche

  1. Dev’essere di acciaio temperato sulla punta.
  2. Dev’essere ben affilata ed acuta (10°).
  3. Una delle punte può essere piegata per tracciare fori e per usi speciali.

Norme d’uso

  1. Appoggiarla al pezzo in modo che il tracciato risulti aderente alla riga o squadra (nell’articolo in figura 3).
  2. Inclinarla leggermente (15°) nel senso del movimento in avanti (nell’articolo in figura 4).
  3. Non ripassare mai una riga già tracciata; prendere perciò una buona posizione e premere sufficientemente la punta sul pezzo.
  4. Dopo l’uso riporla in apposito astuccio, o infilarla in un tappo di sughero.

PUNZONATORE

Caratteristiche

  1. In acciaio temperato sulla punta.
  2. La punta è conica a 60°.
  3. La parte centrale è ottagonale o cilindrica godronata.
  4. Ve ne sono di quelli automatici a molla.

Norme d’uso

  1. Inclinarlo leggermente (in senso opposto all’operatore) per osservarne la perfetta collocazione.
  2. Raddrizzarlo a 90° prima di battervi sopra con il martello.
  3. Regolare l’intensità del colpo in relazione allo scopo della puntinatura e cioè:
    1. Per fissare la tracciatura: leggerissimo.
    2. Come sede del compasso a punte: un poco più profondo.
    3. Per la guida della foratura: profondo.

MARTELLO

Caratteristiche

  1. Quello del tracciatore passa da 0,4 a 0,8 kg.
  2. Per altri usi il martello con penna pesa sino a 2 kg.

Norme d’uso

  1. Osservare che sia ben collocato nel suo manico e con il cuneo fisso.
  2. Impugnare il manico con tutte le dita, ad eccezione dell’indice che (per puntinare) può rimanere al di sopra (nell’articolo in figura 6).
  3. Dare un leggerissimo colpo sul puntizzatore.
  4. Osservare che il puntino corrisponda all’intersezione, oppure al centro, delle linee tracciate.
  5. Se è il caso, correggere (con colpi inclinati) e quindi battere decisamente secondo il bisogno.

SQUADRA FALSA

Caratteristiche

  1. Si compone di due aste metalliche articolate a cerniera.
  2. Può essere semplice o doppia.
  3. Serve per il controllo o per riportare un angolo da 0° a 360° eguale ad un altro dato.

Norme d’uso

  1. Pulire le aste della squadra.
  2. Rilevare dal disegno o dal pezzo campione, l’angolo dato.
  3. Fissare bene la vite della cerniera.
  4. Per il controllo: appoggiare una delle aste al pezzo da controllare ed osservare controluce l’esattezza della seconda faccia.
  5. Per la tracciatura: collocare le aste nella posizione voluta (nell’articolo in figura 3), tenerle fisse con la mano, e tracciare con la punta avvicinata (nell’articolo in figura 2).

Avvertenze

Le squadre false non danno le misure dell’angolo in gradi; per questo si deve ricorrere al goniometro (vedi articolo: esecuzione di diedri convessi: retti – ottusi – acuti).

COMPASSO A PUNTE

Caratteristiche

  1. Può essere: a cerniera, con molla e vite micrometrica
  2. Serve per:
    1. Tracciare archi di cerchio, intersezioni e circonferenze.
    2. Tracciare parallele e perpendicolari.
    3. Dividere distanze in parti eguali.
  3. Una punta del compasso può essere cilindrica e l’altra di sezione semicircolare e rettilinea all’interno. (nell’articolo in figura 4, a – b).

Norme d’uso

  1. Osservare lo stato delle punte e delle cerniere (alquanto forzata).
  2. Aprire le punte alla distanza voluta, per mezzo della riga graduata (vedi articolo in figura 1).
  3. Eseguire la tracciatura (divisioni, controlli, ecc..) tenendo la parte superiore con la mano destra (nell’articolo in figura 2).
  4. Ricordare le norme infortunistiche per gli attrezzi accuminati.

SQUADRA ESAGONALE

  1. Forma un angolo di 120° (tre di esse fanno l’angolo giro-360°).
  2. Si usa come la squadra retta (vedi articolo: esecuzione di diedri convessi: retti – ottusi – acuti).
  3. Serve per la tracciatura degli angoli di 120° e 60°.

Norme d’uso per tracciare

  1. Per l’angolo di 60°: appoggiare ad una riga e tracciare l’angolo formato dal lato esterno e dalla riga.
  2. Per l’angolo di 120°: si può utilizzare la parte interna oppure esterna della squadra.
  3. Collocare esattamente la squadra e premere fortemente mentre si traccia.

Avvertenze

Questa squadra è molto usata dal meccanico nel controllo di dadi, testa di bulloni e parti esagonali.

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