COME È COMPOSTA LA RETRIBUZIONE

come è composta la retribuzione

La principale voce di busta paga, alla quale fa riferimento ogni altro elemento del cedolino, è la retribuzione: la controprestazione spettante al lavoratore per l’attività lavorativa espletata in qualità di lavoro dipendente.

Il principio costituzionale impone che la retribuzione sia proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto dal dipendente, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a lui e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

GLI ELEMENTI RETRIBUTIVI

Gli elementi retributivi che rientrano nella nozione di «giusta retribuzione» sono:

  • Il minimo tabellare o contrattuale.
  • L’indennità di contingenza.
  • L’EDR (elemento distinto della retribuzione).

A) IL MINIMO CONTRATTUALE

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Il minimo contrattuale (detto anche minimo tabellare, paga base, minimo paga base), rappresenta la retribuzione minima dovuta al lavoratore, la cui entità è fissata dai contratti collettivi di categoria in relazione a ciascuna qualifica contrattuale. Il minimo è fissato all’avvio del rapporto di lavoro e tale resterà per tutta la sua durata, salvo aumenti legati al passaggio di qualifica o al rinnovo del contratto collettivo nazionale. In quest’ultimo caso l’incremento è generalmente corrisposto in tranche entro il periodo di vigenza del contratto. Il minimo contrattuale costituisce il principale compenso da considerare per tutti gli istituti contrattuali collegati alla prestazione lavorativa e alle assenze retribuite e la base per la determinazione di altri compensi, come per esempio le mensilità aggiuntive.

 Il rispetto del minimo contrattuale in genere non è soggetto a deroghe, salvo nei casi eventualmente previsti dalla legge.

B) L’INDENNITÀ DI CONTINGENZA

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È un importo che, fino al 31 dicembre 1991, ha avuto la funzione di adeguare la retribuzione agli aumenti del costo della vita. Il sistema di calcolo prevedeva l’aggiornamento semestrale di una somma base uguale per tutti i lavoratori e di un’altra variabile a seconda del settore di appartenenza e della qualifica. Dal 1° gennaio 1992, a seguito dell’accordo che ha concordato la fine del meccanismo di adeguamento, viene pagato l’importo dell’indennità di contingenza maturato sino a quella data. In molti contratti collettivi l’indennità è conglobata nel minimo contrattuale.

C) L’E.D.R. L’ELEMENTO DISTINTO DELLA RETRIBUZIONE

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L’EDR viene erogato dal 1° gennaio 1993 a tutti i lavoratori del settore privato (con esclusione dei dirigenti), indipendentemente dal contratto applicato e dalla qualifica rivestita. L’importo è fisso e pari a 10,33 euro mensili per 13 mensilità.

D) IL SUPERMINIMO

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Anche se non incluso negli elementi che rientrano nella nozione di «giusta retribuzione», il superminimo viene spesso riscontrato all’interno della busta paga. Consiste in un compenso, pattuito nel contratto individuale di lavoro o nell’ambito della contrattazione aziendale, il cui importo si aggiunge al minimo contrattuale spettante al lavoratore. In tal caso, datore di lavoro e lavoratore sono liberi di fissare superminimi individuali in funzione del tipo di prestazione, oppure dei particolari meriti del lavoratore.

A livello aziendale possono essere riconosciuti a tutti i lavoratori dei superminimi collettivi, collegati direttamente alle categorie contrattuali. Il superminimo, infine, può essere aggiunto alla retribuzione anche per effetto di un passaggio di categoria e del conseguente assorbimento degli scatti di anzianità maturati.

LA RETRIBUZIONE IN NATURA

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Non esiste una definizione di legge della retribuzione in natura. Di conseguenza, è definita dai casi più frequenti di erogazioni e dalla disciplina fiscale: consiste in prestazioni di beni o di servizi, di una determinata utilità, a favore del lavoratore o dei suoi familiari.

Le ipotesi più frequenti sono, per esempio, l’alloggio per i portieri o i domestici, il vitto e il vestiario, l’uso del riscaldamento e il servizio mensa. In altri casi, soprattutto per soggetti che svolgono mansioni di tipo dirigenziale, il compenso in natura può consistere nell’utilizzo di beni o servizi specifici chiamati normalmente «fringe benefits». Il principale problema che pone la retribuzione in natura è quello del valore da attribuire all’erogazione per i seguenti fini:

  • L’incidenza sugli altri istituti retributivi, in particolare il Tfr e l’indennità sostitutiva del preavviso. Per le altre voci retributive, la cui determinazione dipende da ciò che viene corrisposto normalmente dal datore di lavoro, spetta ai contratti collettivi stabilire l’incidenza o meno dei compensi in natura.
  • Determinazione della base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali.

LE PRINCIPALI VOCI DI RETRIBUZIONE IN NATURA

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Vediamo le principali voci di retribuzione in natura.:

1) L’ALLOGGIO:

Le due principali categorie di lavoratori che utilizzano l’alloggio per motivi di servizio sono i portieri e i lavoratori domestici. Il contratto collettivo dei portieri include espressamente negli elementi della retribuzione l’abitazione insieme all’uso del riscaldamento e dell’energia elettrica, prevedendo inoltre una serie di indennità sostitutive nel caso in cui il proprietario dello stabile non sia in grado di fornire l’alloggio al momento dell’assunzione. Lo stesso esclude l’incidenza del controvalore economico dell’alloggio su altre voci retributive.

2) LA MENSA:

Consiste nel mettere a disposizione dei dipendenti un servizio pasti durante l’intervallo di lavoro e può essere realizzato con le seguenti modalità:

  • Mensa aziendale interna con gestione propria o affidata in appalto ad apposita società.
  • Mensa esterna presso apposite strutture.
  • Buoni pasto di un determinato valore, da utilizzare in esercizi convenzionati.

In alcuni casi il datore di lavoro, se manca il servizio, può concedere un’indennità sostitutiva, che può essere corrisposta anche in presenza del servizio mensa quando il lavoratore non lo utilizza. In casi meno frequenti possono coesistere il servizio mensa e la relativa indennità sostitutiva. I buoni pasto, che possono essere utilizzati anche quando l’orario di lavoro non prevede una pausa per il pasto, sono incedibili; possono essere cumulati per essere usati contemporaneamente fino al limite di otto; non possono essere commercializzati o convertiti in denaro; sono utilizzabili solo dal titolare esclusivamente per l’intero valore facciale.

Il servizio mensa e l’eventuale indennità sostitutiva non possono essere considerati elemento retributivo in grado di avere effetti su altri istituti retributivi legali e contrattuali. Tuttavia, con accordi collettivi, anche a livello aziendale, è possibile stabilire se e in quale misura la mensa costituisce elemento retributivo.

3) FRINGE BENEFITS

Costituiscono elementi aggiuntivi alla normale retribuzione e sono corrisposti allo scopo di integrare il normale compenso o incentivare il dipendente a una maggiore produttività. Le principali ipotesi riguardano la concessione di autovettura, telefono cellulare, abitazione e la stipulazione di polizze assicurative. Normalmente nell’accordo individuale vengono precisati gli effetti che queste prestazioni hanno sugli altri istituti e in particolare sul Tfr.

Il controvalore dell’uso e disponibilità, anche ai fini personali, dell’autovettura concessa contrattualmente dal datore di lavoro al lavoratore come beneficio in natura, indipendentemente dall’effettiva utilizzazione, ha natura retributiva. Tale natura può essere esclusa solo quando a carico del lavoratore è previsto un determinato costo per l’uso personale, nell’ambito di un vero e proprio contratto di locazione del veicolo.

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