CAPITOLATO D’APPALTO E CONDIZIONI DI PERICOLO MANUTENTIVO

la manutenzione

I contenuti qualificanti di un Capitolato d’Appalto non sono i vincoli sulle responsabilità dell’appaltatore, le cauzioni e le penali, che hanno un’importanza relativa ai fini del servizio.

I contenuti di un capitolato d’appalto per manutenzione sono:

  • Norme tecniche applicabili: non è possibile impostare un Capitolato se non vengono definite le ‘regole d’ingaggio’ o meglio ‘la buona tecnica’ che il Committente desidera sia applicata nello svolgimento del lavoro presso la sua attività. Possono essere diverse le norme o le procedure applicabili, quindi, per evitare equivoci devono essere definite.
  • Modalità di gestione del servizio: quali prestazioni dovrà garantire l’Appaltatore, quale tipologia di manutenzione dovrà essere applicata, quali i limiti o i divieti a cui dovrà attenersi l’Appaltatore, quali le modalità di gestione delle non conformità, quali le azioni di verifica previste, quali documentazioni dovranno essere prodotte al termine dei lavori, quali servizi aggiuntivi potranno essere inclusi nel servizio.
  • Capitolati Operativi o Check List: i Capitolati Operativi sono importanti e possono essere definiti dal Committente o possono essere proposti dall’ appaltatore.
  • Personale di Manutenzione: è diritto del Committente ottenere prima dell’assegnazione di un servizio tutte le informazioni necessarie relative al personale dell’Appaltatore che accederà alle sue strutture, specialmente se l’attività presenta livelli di rischio elevati: modalità di preparazione e formazione, durata dei tempi formativi in affiancamento a “personale esperto”, conoscenza delle norme tecniche, abilitazioni tecniche e qualifiche professionali.
  • Attrezzature di Manutenzione: è di estrema importanza per il Committente acquisire l’elenco delle attrezzature che l’Appaltatore impiega, in base alla tipologia del servizio commissionato. Il manutentore che opera con ‘attrezzature ridotte’ rispetto a un manutentore che opera con ‘attrezzature complete’, avrà una prestazione ridotta e presumibilmente un costo ridotto.
  • Smaltimento dei rifiuti generati dalla manutenzione: il Committente non si limiti a richiedere che lo smaltimento sia effettuato, verifichi, come richiesto dalla legge, che l’appaltatore disponga delle autorizzazioni necessarie, in base al servizio che dichiara di svolgere.

COSA BISOGNA FARE PER LA MANUTENZIONE

  • I manutentori si devono appropriare di strumenti per operare autonomamente quanto segue: identificare i pericoli, valutare i rischi, trovare adeguate misure di mitigazione. E devono prendere l’abitudine di farne uso.
  • Prima di intraprendere le attività manutentive occorre informare le autorità competenti ove previsto dalla legislazione (es. dichiarazione inizio attività D.I.A.).
  • Durante le attività di manutenzione degli impianti antincendio gli stessi dovranno essere sostituiti con estintori portatili/carrellati, di adeguata consistenza numerica.
  • Dovranno sempre essere lasciate accessibili le vie per gli interventi di emergenza e vie di evacuazione.

LE CARENZE CHE SI VERIFICANO DURANTE LA MANUTENZIONE

Le carenze che possono verificarsi durante la manutenzione sono:

  • Omesse o errate procedure manutentive, ad esempio utilizzo di informazioni non esatte.
  • Assenza di supervisione generale del sistema qualità inerente i controlli prima, durante e dopo le ispezioni e controlli.
  • Attrezzature e strumenti per le attività manutentive non sottoposti a manutenzione periodica.
  • Scarsa conoscenza delle norme e delle procedure da parte del personale addetto alla manutenzione.
  • Assenza di parti di ricambio e ricorso a prelievi /reinstallazione da altre attrezzature in disuso, oppure assenza di una corretta gestione dei ricambi che nel corso del tempo non consentono di evitare eventuali danni ai componenti e riflessi negativi sulla tracciabilità e sulla logistica del materiale.
  • Assenza di audit interno durante l’esecuzione delle attività manutentive.
  • Tempo a disposizione molto ristretto ed attività lavorativa prolungata.

ERRORI NEL CAMPO DELLA MANUTENZIONE

Va sottolineato che nel campo della manutenzione gli effetti negativi di eventuali errori possono non essere rilevati dagli addetti al controllo o alla gestione dell’attrezzatura e quindi avere conseguenze impreviste.

Gli errori umani possono essere:

  • Attivi cioè che generano effetti immediati.
  • Latenti cioè che possono non dare conseguenze visibili per lungo tempo ma che diventano evidenti quando si combinano con gli errori attivi provocando l’inconveniente o l’incidente.

Assenza o carenza di comunicazione in condizioni di obiettivi non ben definiti o in contrasto con la sicurezza delle attività possono creare sequenze logiche che conducono all’evento. Dunque, se la qualità del processo organizzativo non è adeguato alla criticità del sistema, il sistema ne risente e rende incontrollabile l’organizzazione.

Quindi è possibile sostenere che così come ogni individuo commette errori, allo stesso modo un’organizzazione racchiude al suo interno inefficienze nascoste.

Gli errori latenti esistono molto prima dell’incidente ed è per tale motivo che possono essere corretti in modo pro-attivo.

LO STRESS NEL CAMPO DELLA MANUTENZIONE 

Lo stress è una condizione che causa malessere, disfunzioni fisiche, psicologiche e sociali: si manifesta tra i lavoratori quando le richieste avanzate nei loro confronti superano la loro capacità di farvi fronte.

I rischi psicosociali derivano da inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e da un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro.

Alcuni esempi di condizioni di lavoro che comportano rischi psicosociali sono:

  • Carichi di lavoro eccessivi.
  • Richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli.
  • Scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto.
  • Gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro.
  • Comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori.

Quando si considerano le richieste lavorative, è importante non confondere i rischi psicosociali, come un carico di lavoro eccessivo, con condizioni stimolanti, sebbene talvolta impegnative, in cui esiste un ambiente di lavoro che dà sostegno e i lavoratori sono correttamente preparati e motivati a utilizzare al meglio le loro capacità.

Un buon ambiente psicosociale consente di promuovere il miglioramento delle prestazioni, lo sviluppo personale e il benessere fisico e mentale dei lavoratori.

L’analisi dello stress lavorativo avviene attraverso l’analisi dei fattori organizzativi, il processo lavorativo, le condizioni e l’ambiente lavorativo, la comunicazione, i fattori soggettivi.

I FATTORI DETERMINANTI DI UN INFORTUNIO

Anche se l’infortunio non sia ancora avvenuto ci sono già diversi fattori che preannunciano l’incidente, lo preparano:

  • La mancanza di una formazione specifica.
  • La stanchezza: gli orari di lavoro sono sicuramente eccessivi con turni troppo lunghi.
  • La fretta, la necessità di chiudere il cantiere in tempo.
  • Le condizioni meteorologiche e ambientali avverse per quel tipo di manovra.

ERRORE

Non è sempre facile capire cosa ci sia alla base di un errore di procedura durante un’attività di lavoro, quell’errore che “qualche volta ti può andare bene” ma che spesso si conclude con un infortunio invalidante, quando non con un incidente mortale.

Alla base ci può essere la mancanza di esperienza, la mancanza di una formazione idonea, la sottovalutazione del rischio e la sopravalutazione delle proprie abilità.

DISTRAZIONE

Ma quando più che ad un errore di procedura siamo di fronte ad una semplice distrazione, la risposta di cosa ci sia alla base può essere ancora più complicata.

Forse la stanchezza, forse l’affaticamento. Magari dovuti alla presenza di un alto grado di stress di lavoro correlato, di difficoltà personali, di disturbi del sonno o difficoltà di adeguarsi a turni di lavoro pesanti.

CONCLUSIONI

Il fattore umano e stress rappresentano sintomi rilevanti della condizione di pericolo nel campo delle attività manutentive delle attrezzature ad alta criticità; la definizione di standard di qualità universalmente riconosciuti delle procedure manutentive è sicuramente la chiave per la realizzazione di componenti ad alta pressione con buoni connotati di immunità nei confronti degli incidenti. Ciò è possibile realizzarlo attraverso la qualità dei processi di progettazione, costruzione e manutenzione, ma anche con l’impegno degli uomini che concorrono alla realizzazione della sicurezza.

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