ANGOLI E PARTICOLARITA’ DEGLI UTENSILI DA TORNIO

ANGOLI DELLA SEZIONE NORMALE

angolo di spoglia
  • γ : Di spoglia superiore.
  • α : Di spoglia inferiore.
  • β : Di taglio.

N.B.: (90° = γ+ α+β )

ANGOLI DEL PROFILO SUPERIORE

angoli utensile placchetta
  • Angolo di registrazione.
  • Angolo del tagliente principale con l’asse dell’utensile.
  • Angolo del tagliente secondario con l’asse dell’utensile.
  • Angolo d’inclinazione della faccia superiore.

Angolo di registrazione formato dal tagliente principale con la superficie da lavorare.

particolari di forma

Il formatruciolo è un solco di forma e dimensione appropriate per formare e indirizzare il truciolo.

Il rompitruciolo è un gradino di forma e dimensione appropriate ricavato sulla faccia dell’utensile per rompere il truciolo.

ARROTONDAMENTO, ANGOLO DI SCARICO

protezione punta e angolo di scarico UNI 3905

L’arrotondamento della punta dell’utensile irrobustisce i taglienti.

L’angolo di scarico agevola lo scorrimento del truciolo.

GENERALITA’ E NOMENCLATURE (UNI 3401)

Negli utensili da taglio si distinguono:

  1. la testa: parte dell’utensile foggiata in modo appropriato per produrre l’asportazione del truciolo.
  2. lo stelo: rimanente parte dell’utensile alla cui estremità è ricavata la testa.
  3. il collo: eventuale parte dell’utensile contigua alla testa, che ha sezione ridotta rispetto allo stelo (per lavorazioni interne).
  4. la base: superficie dello stelo che appoggia sul portautensile.
  5. la faccia: superficie attiva della testa sulla quale si forma e scorre il truciolo quando viene staccato dal pezzo in lavorazione.
  6. i fianchi: superfici attive della testa adiacenti alla faccia.
  7. i taglienti: intersezioni della faccia con i fianchi.
  8. il profilo: linea costituita dai taglienti principali e secondari.
  9. la punta: o punto d’intersezione tra il tagliente principale e il tagliente secondario. Tra i due taglienti vi può essere un raccordo.

FORMA E ANGOLI

  • La forma è in relazione al lavoro da eseguire.
  • Gli angoli variano in relazione alla durezza del materiale da lavorare (figura 1).
  • L’angolo di spoglia superiore, generalmente è positivo; può anche essere negativo, cioè con angolo (γ) di -3° a -6°, per forti sgrossature e alte velocità su torni molto robusti. Il valore della velocità di taglio e gli avanzamenti vengono in questo caso molto aumentati.

MATERIALE DELL’UTENSILE

  • Acciai legati speciali.
  • Acciai rapidi ordinari.
  • Acciai superrapidi.
  • Placchette di carburi metallici sinterizzati (metalli duri).
  • Placchette di materiali ceramici sinterizzati.

PREPARAZIONE DEGLI UTENSILI DI ACCIAIO RAPIDO

N.B.: Si danno qui le principali norme per la preparazione degli utensili, per i casi in cui si dovessero preparare per lavorazioni particolari.

Fucinali: La norma generale è di forgiare con il minimo possibile di calde, con il minimo numero di colpi e non battere al disotto dei 900°.

  • Per acciai rapidi e superrapidi occorre attenersi scrupolosamente alle norme e temperature indicate dal fabbricanti.
  • Il riscaldamento dev’essere lento sino agli 800° e celere sino ai 1300°C.
  • La tempra si eseguisce in bagno di sego o getto d’aria.

Affilatura: le norme per l’affilatura sono:

  1. Non premere eccessivamente l’utensile sulla mola.
  2. Controllare sovente gli angoli ottenuti (quando si affila con mola a disco).
  3. Far scorrere lateralmente l’utensile, per evitare isurriscaldamenti locali, che sono assai dannosi al tagliente.
  4. Per lavori speciali (filettature, sagomature, lavori in serie ecc..) non tralasciare la lappatura (con pietra s’india per l’acciaio rapido e con lima diamantata per le placchette).

N.B.: La lappatura aumenta la durata del tagliente e favorisce lo scorrimento del truciolo.

PREPARAZIONE DI UTENSILI CON PLACCHETTE DI CARBURI METALLICI

1. Preparazione gambo:

  • spianare le facce laterali.
  • Fresare la sede della placchetta con fresa a gambo.

2. Preparazione placchetta

  • Asportare la patina nera (con mola o tela).
  • Lavare in alcool la placchetta e la sede dello stelo.

3. Saldatura forte:

  • fissare lo stelo nella morsa con l’estremità da saldare leggermente rialzata.
  • sistemare la placchetta (con pinze pulite) nella sede.
  • riscaldare lo stelo iniziando dalla parte sottostante alla placchetta (fiamma neutra).
  • giunto lo stelo al color rosso, avvicinare sempre più la fiamma al punto da saldare.
  • accostare il materiale di apporto, fondendone alcune gocce nella fessura superiore dell’unione.
  • richiamare rapidamente, con la fiamma, il materiale saldante, in modo che affluisca nelle parti da unire e premere la placchetta.
  • lasciar raffreddare lentamente sotto polvere di carbone o cenere asciutta.

4. Affilatura

L’affilatura di queste placchette deve farsi solo con mole di carburo di silicio (colore verde) o con mole diamantate, si operi come segue:

  1. preparare con mola ordinaria i fianchi dello stelo.
  2. con mola di carburo di silicio (grana 46-60) affilare la faccia e successivamente i due fianchi.
  3. ripassare nello stesso ordine le superfici, con mola di grana 80-100.
  4. lappare con mola diamantata (grana 250).
  5. con la stessa addolcire i taglienti a fine di togliere le asperità del filo, che causano la rottura (figura 3B).

N.B.: La refrigerazione del tagliente dev’essere a getto continuo e abbondante usando appositi refrigeranti.

Nella preparazione della testa e della sede per le placchette, occorre osservare alcuni utensili, preparati da case specializzate.

QUALITA’ DEL METALLO DURO E LORO IMPIEGO

P01: finitura su acciaio con velocità molto alta e piccoli avanzamenti in condizioni di lavoro molto stabili.

P10: finitura e sgrossatura leggera su acciaio con alta velocità di taglio e avanzamenti medi in buone condizioni di lavoro.

P20: sgrossatura leggera e media su acciaio con velocità di taglio e avanzamenti medi in condizioni di lavoro meno favorevoli.

P30: sgrossatura media e passate su acciaio laminato, fucinato ed in getti con velocità di taglio relativamente basse e forti avanzamenti in condizioni di lavoro sfavorevoli.

K01: finitura su ghisa dura e ghisa in conchiglia in condizioni di lavoro molto stabili.

K10: sgrossatura e finitura della ghisa e di altri materiali a truciolo corto. E inoltre adatta per la lavorazione di ghise legate a truciolo lungo e di materiali molto duri.

K20: lavorazione generale su ghisa e metalli non ferrosi anche in condizioni di lavoro sfavorevoli.

N.B.: Nella pratica ordinaria per usi generici sono sufficienti tre qualità e cioè: P10, P30, K10.

NORME PER LA RICHIESTA DI PLACCHETTE E UTENSILI IN METALLO DURO

Per la scelta razionale dell’utensile occorre precisare i vari elementi facendo riferimento al cataloghi delle ditte produttrici e consigliarsi nel casi dubbi.

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