ANGOLI DELLA SEZIONE NORMALE
- γ : Di spoglia superiore.
- α : Di spoglia inferiore.
- β : Di taglio.
N.B.: (90° = γ+ α+β )
ANGOLI DEL PROFILO SUPERIORE
- Angolo di registrazione.
- Angolo del tagliente principale con l’asse dell’utensile.
- Angolo del tagliente secondario con l’asse dell’utensile.
- Angolo d’inclinazione della faccia superiore.
Angolo di registrazione formato dal tagliente principale con la superficie da lavorare.
Il formatruciolo è un solco di forma e dimensione appropriate per formare e indirizzare il truciolo.
Il rompitruciolo è un gradino di forma e dimensione appropriate ricavato sulla faccia dell’utensile per rompere il truciolo.
ARROTONDAMENTO, ANGOLO DI SCARICO
L’arrotondamento della punta dell’utensile irrobustisce i taglienti.
L’angolo di scarico agevola lo scorrimento del truciolo.
GENERALITA’ E NOMENCLATURE (UNI 3401)
Negli utensili da taglio si distinguono:
- la testa: parte dell’utensile foggiata in modo appropriato per produrre l’asportazione del truciolo.
- lo stelo: rimanente parte dell’utensile alla cui estremità è ricavata la testa.
- il collo: eventuale parte dell’utensile contigua alla testa, che ha sezione ridotta rispetto allo stelo (per lavorazioni interne).
- la base: superficie dello stelo che appoggia sul portautensile.
- la faccia: superficie attiva della testa sulla quale si forma e scorre il truciolo quando viene staccato dal pezzo in lavorazione.
- i fianchi: superfici attive della testa adiacenti alla faccia.
- i taglienti: intersezioni della faccia con i fianchi.
- il profilo: linea costituita dai taglienti principali e secondari.
- la punta: o punto d’intersezione tra il tagliente principale e il tagliente secondario. Tra i due taglienti vi può essere un raccordo.
FORMA E ANGOLI
- La forma è in relazione al lavoro da eseguire.
- Gli angoli variano in relazione alla durezza del materiale da lavorare (figura 1).
- L’angolo di spoglia superiore, generalmente è positivo; può anche essere negativo, cioè con angolo (γ) di -3° a -6°, per forti sgrossature e alte velocità su torni molto robusti. Il valore della velocità di taglio e gli avanzamenti vengono in questo caso molto aumentati.
MATERIALE DELL’UTENSILE
- Acciai legati speciali.
- Acciai rapidi ordinari.
- Acciai superrapidi.
- Placchette di carburi metallici sinterizzati (metalli duri).
- Placchette di materiali ceramici sinterizzati.
PREPARAZIONE DEGLI UTENSILI DI ACCIAIO RAPIDO
N.B.: Si danno qui le principali norme per la preparazione degli utensili, per i casi in cui si dovessero preparare per lavorazioni particolari.
Fucinali: La norma generale è di forgiare con il minimo possibile di calde, con il minimo numero di colpi e non battere al disotto dei 900°.
- Per acciai rapidi e superrapidi occorre attenersi scrupolosamente alle norme e temperature indicate dal fabbricanti.
- Il riscaldamento dev’essere lento sino agli 800° e celere sino ai 1300°C.
- La tempra si eseguisce in bagno di sego o getto d’aria.
Affilatura: le norme per l’affilatura sono:
- Non premere eccessivamente l’utensile sulla mola.
- Controllare sovente gli angoli ottenuti (quando si affila con mola a disco).
- Far scorrere lateralmente l’utensile, per evitare isurriscaldamenti locali, che sono assai dannosi al tagliente.
- Per lavori speciali (filettature, sagomature, lavori in serie ecc..) non tralasciare la lappatura (con pietra s’india per l’acciaio rapido e con lima diamantata per le placchette).
N.B.: La lappatura aumenta la durata del tagliente e favorisce lo scorrimento del truciolo.
PREPARAZIONE DI UTENSILI CON PLACCHETTE DI CARBURI METALLICI
1. Preparazione gambo:
- spianare le facce laterali.
- Fresare la sede della placchetta con fresa a gambo.
2. Preparazione placchetta
- Asportare la patina nera (con mola o tela).
- Lavare in alcool la placchetta e la sede dello stelo.
3. Saldatura forte:
- fissare lo stelo nella morsa con l’estremità da saldare leggermente rialzata.
- sistemare la placchetta (con pinze pulite) nella sede.
- riscaldare lo stelo iniziando dalla parte sottostante alla placchetta (fiamma neutra).
- giunto lo stelo al color rosso, avvicinare sempre più la fiamma al punto da saldare.
- accostare il materiale di apporto, fondendone alcune gocce nella fessura superiore dell’unione.
- richiamare rapidamente, con la fiamma, il materiale saldante, in modo che affluisca nelle parti da unire e premere la placchetta.
- lasciar raffreddare lentamente sotto polvere di carbone o cenere asciutta.
4. Affilatura
L’affilatura di queste placchette deve farsi solo con mole di carburo di silicio (colore verde) o con mole diamantate, si operi come segue:
- preparare con mola ordinaria i fianchi dello stelo.
- con mola di carburo di silicio (grana 46-60) affilare la faccia e successivamente i due fianchi.
- ripassare nello stesso ordine le superfici, con mola di grana 80-100.
- lappare con mola diamantata (grana 250).
- con la stessa addolcire i taglienti a fine di togliere le asperità del filo, che causano la rottura (figura 3B).
N.B.: La refrigerazione del tagliente dev’essere a getto continuo e abbondante usando appositi refrigeranti.
Nella preparazione della testa e della sede per le placchette, occorre osservare alcuni utensili, preparati da case specializzate.
QUALITA’ DEL METALLO DURO E LORO IMPIEGO
P01: finitura su acciaio con velocità molto alta e piccoli avanzamenti in condizioni di lavoro molto stabili.
P10: finitura e sgrossatura leggera su acciaio con alta velocità di taglio e avanzamenti medi in buone condizioni di lavoro.
P20: sgrossatura leggera e media su acciaio con velocità di taglio e avanzamenti medi in condizioni di lavoro meno favorevoli.
P30: sgrossatura media e passate su acciaio laminato, fucinato ed in getti con velocità di taglio relativamente basse e forti avanzamenti in condizioni di lavoro sfavorevoli.
K01: finitura su ghisa dura e ghisa in conchiglia in condizioni di lavoro molto stabili.
K10: sgrossatura e finitura della ghisa e di altri materiali a truciolo corto. E inoltre adatta per la lavorazione di ghise legate a truciolo lungo e di materiali molto duri.
K20: lavorazione generale su ghisa e metalli non ferrosi anche in condizioni di lavoro sfavorevoli.
N.B.: Nella pratica ordinaria per usi generici sono sufficienti tre qualità e cioè: P10, P30, K10.
NORME PER LA RICHIESTA DI PLACCHETTE E UTENSILI IN METALLO DURO
Per la scelta razionale dell’utensile occorre precisare i vari elementi facendo riferimento al cataloghi delle ditte produttrici e consigliarsi nel casi dubbi.
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