LE FONTI DI ONDE ELETTROMAGNETICHE E I LORO EFFETTI

le fonti di onde elettromagnetiche e i loro effetti

Le onde elettromagnetiche oltre a essere prodotte e utilizzate nell’industria delle telecomunicazioni per la trasmissione a distanza di suoni, immagini e dati, sono presenti anche nella nostra vita quotidiana.

Ad esempio, camminando sul tappeto a causa dell’attrito si può produrre un forte campo elettrico. Il tubo a raggi catodici di un televisore o monitor di un computer emette elettroni che oltre a colpire lo schermo si propagano anche nell’ambiente. I motori di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e condizionatori d’aria irradiano una considerevole energia elettromagnetica nell’ambiente. Irons;I materiali sintetici possono essere caricati elettrostaticamente per attrito come collant e continui cambi di vestiario.

Altre cause della presenza di campi elettromagnetici nell’ambiente sono: le linee di distribuzione di corrente elettrica ad alta tensione e sotterranee, antenne paraboliche per comunicazioni satellitari, sistemi radar militari e civili, sistemi di allarme, metal detector, telefonia cellulare, sistemi automatizzati per il controllo degli accessi, apparecchiature elettromedicali, sistemi cancelli e porte a distanza.

LE FONTI DI EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE NEI LUOGHI DI LAVORO O ABITATIVI

Le possibili fonti di emissioni elettromagnetiche nei luoghi di lavoro o abitativi sono:

  • Tutte le sorgenti presenti nelle abitazioni (tutti gli elettrodomestici, televisore, forni a microonde, termocoperte, telefoni cord-less e cellulari).
  • Schermi dei computers.
  • Linee ad alta tensione.
  • Ripetitori radio-televisivi o per telefonia mobile.
  • Sistemi per saldatura dielettrica e trattamenti termici ad induzione elettromagnetica.
  • Apparati elettromedicali per diatermia, risonanaza magnetica, chirurgia con elettrobisturi ad alta frequenza (esposizione di pazienti, personale medico, infermieristico e tecnico).
  • Apparecchiature scientifiche (spettrografi magnetici, ciclotroni e sistemi per fusione nucleare).

L’EFFETTO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE NON IONIZZANTI

L’effetto delle onde elettromagnetiche non ionizzanti ( NIR ) non è generalmente dannoso, cioè non può danneggiare la salute dell’individuo esposto, ma esattamente è un effetto biologico che può o non può causare danni alla salute del individuo esposto

Il più ovvio degli effetti biologici dei campi elettromagnetici è il riscaldamento dei tessuti corporei, un effetto noto per essere utilizzato dai forni a microonde, anch’esso facilmente visibile dopo una lunga conversazione con il cellulare. In figura è possibile vedere, utilizzando un’immagine termica, l’effetto del riscaldamento dei tessuti prima (immagine A) e dopo (immagine B) una conversazione di 15 minuti con il telefono.

immagine-termica

Figura: Immagine termica

Inoltre, dobbiamo aggiungere che gli effetti di questo fenomeno, erroneamente chiamato “elettrosmog“, è difficile da rilevare a causa del fatto che si rivela essere una forma anormale di inquinamento perché non dà origine a processi di accumulo in l’ambiente, ma i contaminanti sono presenti solo fino a quando le fonti che li hanno prodotti rimangono in uso.

IL SURRISCALDAMENTO DELLE PARTI ESPOSTE ALLE RADIAZIONI

Per quanto riguarda la vita quotidiana, la radiazione NIR non ionizza sotto i 300 GHz, come elettrodomestici, apparecchiature di telefonia mobile, trasmissioni e dati, computer, treni e tram, linee elettriche, motori elettrici, trasformatori, radar e sistemi di sicurezza. Questi dispositivi generano circolazione corrente più o meno localizzata nel corpo umano, con conseguente surriscaldamento delle parti esposte alle radiazioni. Il pericolo di questo fenomeno sta nel fatto che il surriscaldamento si verifica internamente all’organismo a cui non viene adeguatamente percepito dagli organi sensoriali. In questo modo il corpo non è in grado di attivare i meccanismi di compensazione necessari. Gli organi con una cattiva circolazione del sangue, che promuove la dispersione del calore prodotto, sono i più colpiti come cornee e testicoli.

L’ENERGIA RADIANTE ASSORBITA DAL CORPO UMANO

La profondità di penetrazione delle onde elettromagnetiche nei tessuti del corpo umano è inversamente proporzionale alla frequenza, cioè aumenta quando la frequenza diminuisce. Per misurare l’energia radiante assorbita dal corpo per unità di tempo viene utilizzato il tasso di assorbimento specifico SAR (Specific Absorption Rate) misurato in W / kg. Questa è la quantità di energia termica assorbita in un secondo da un chilogrammo di massa corporea.

Il SAR è influenzato da molte variabili, sia fisiche (frequenza, polarizzazione, modulazione) che biologiche (proprietà biologiche del corpo, dimensioni, orientamento rispetto alle linee di forza) e cambia in base alle diverse caratteristiche del corpo umano come vestiti, spessore della pelle, capelli, età e sesso.

L’INFLUENZA DEL SAR SULLA SALUTE

Da studi su animali sperimentali con frequenze fino a 10 GHz, è stato rilevato che un SAR deve essere di almeno 4 W / kg per produrre effetti avversi sulla salute come ustioni della pelle e / o disturbi agli occhi, quindi questo valore è solitamente considerato la soglia per salute umana nell’assorbimento di energia. Ad esempio, utilizzando un telefono cellulare, il livello del SAR nella testa è generalmente di circa 2 W / kg corrispondente ad un aumento della temperatura corporea di circa 1 ° C, quindi quando l’assorbimento supera il limite di 10 W / kg per lunghi periodi di tempo, il danno al corpo diventa irreversibile.

Quantità di energia vicina al valore di 10 W / kg, può essere trovata solo nelle immediate vicinanze (non più di parecchi metri) di potenti antenne di apparecchiature trasmittenti installate di solito sulle cime delle montagne opportunamente recintate, raggiungibili solo da esperti appositamente addestrati o su tralicci alti adeguatamente protetti dall’approccio di estranei.

IL CAMPO LONTANO E IL CAMPO VICINO

La radiazione elettromagnetica prodotta da una sorgente, a sufficiente distanza da essa, trasporta energia che si allontana dalla sorgente sotto forma di campi elettrici e magnetici i cui valori stanno fra loro in un rapporto costante e che sono convertibili in uno specifico valore di densità e di potenza: è la cosiddetta regione di campo lontano o regione di Fraunhofer. In questa regione di spazio il campo elettromagnetico si propaga per onde sferiche.

Localmente è sempre possibile approssimare un’onda sferica mediante un’onda piana. Per un’onda piana il campo elettromagnetico è composto da distribuzioni uniformi delle intensità di campo elettrico e magnetico nello spazio, su piani che sono a 90° l’uno rispetto all’altro ed ortogonali rispetto alla direzione di propagazione dell’onda elettromagnetica. I campi elettrici e magnetici sono in fase e le ampiezze sono legate da una relazione costante.

IL TASSO DI ASSORBIMENTO SPECIFICO (SAR)

A distanze inferiori dalla sorgente, regione di campo vicino reattivo o regione di Fresnel, i campi componenti assumono invece un andamento assaiirregolare con rapida variazione di intensità fra punti vicini e con un’energiaassociata che non abbandona la sorgente ma viene continuamente emessa eriassorbita dal generatore, non sono presenti fenomeni di propagazione dell’energiama solo fenomeni di induzione elettrica e magnetica.

Regione nella quale comincia a formarsi il fascio di radiazione è la zona di campo vicino radiativo. La valutazione dell’energia associata ad un punto è legata allamisura di entrambi i campi presenti, elettrico e magnetico, considerati separatamente.

In tale situazione una valutazione fatta solo in termini di densità di potenza è priva di significato poichè tale valore viene ottenuto dalla conversione numerica della misura di uno solo dei campi associati, che in campo vicino è priva di fondamento. Particolare attenzione comunque si dovrà riservare a campi prodotti da sorgenti multiple di pari o diversa frequenza e alle caratteristiche di campo con cui si sovrappongono nei vari punti di misura.

IL FENOMENO DELLA RADIAZIONE

Ad una certa distanza dalla sorgente i due campi iniziano a trovare un equilibrio tra loro, questo ne facilita la propagazione. Prende inizio il fenomeno della radiazione in cui si ha che il campo elettrico e campo magnetico sono proporzionali tra loro (caratteristica fondamentale).

Le misure dosimetriche sono difficilmente effettuabili. Queste sono basate principalmente sulla misura delle correnti indotte nel corpo umano o in una parte di esso o più frequentemente sulla misura diretta dell’intensità del campo elettrico o del flusso di potenza. La sezione di uno dei numerosi metodi di misura dipende dalla frequenza, dalle caratteristiche e dal tipo di modulazione della sorgente di radiazioni elettromagnetiche

LA RIDUZIONE DELLA MELATONINA IN SOGGETTI ESPOSTI

Secondo alcuni studi di laboratorio, è stata osservata una significativa riduzione della melatonina in soggetti esposti per periodi prolungati a radiazioni non ionizzanti di notevole potenza. Questo ormone che regola l’umore e il sistema riproduttivo, viene prodotto principalmente di notte dalla ghiandola pineale situata nella parte posteriore del cervello. A frequenze superiori a 10 GHz, la profondità di penetrazione dei campi elettromagnetici nel tessuto è piccola, per cui il SAR non è più una dimensione appropriata per valutare l’energia assorbita; una dimensione più appropriata è la densità dell’energia incidente espressa in W / m 2

GLI EFFETTI BIOLOGICI ALL’ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE

Oltre agli effetti termici descritti, l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche nel corpo umano determina gli effetti biologici anche con un SAR molto basso di 0,01 W / kg. In effetti, la ricerca scientifica non è ancora in grado di spiegare solo il riscaldamento dei tessuti. Il sistema biologico umano è un sistema altamente complesso e particolarmente delicato e può essere influenzato anche a intensità di campo molto bassa, dalla risonanza tra la frequenza del campo elettromagnetico e quella di alcuni meccanismi delle cellule.

Ma sicuramente ci vorranno molti anni di ricerca per arrivare a un’indagine completa di questi effetti, per queste ragioni, è ancora impossibile stabilire limiti di esposizione precisi e sicuri per le radiazioni elettromagnetiche anche a intensità di campo molto basse.

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