GLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE E IL RICAMBIO D’ARIA

gli impianti di ventilazione e il ricambio d’aria

Per poter garantire la salubrità dell’aria all’interno degli ambienti chiusi, che siano residenziali e domestici, lavorativi o industriali, è fondamentale assicurarsi della presenza di ricambi d’aria, di adeguati sistemi di ventilazione forzata in linea con gli spazi e il numero di persone che vi risiedono (o vi lavorano) e dei trattamenti di filtraggio sufficienti per abbassare il più possibile i livelli di inquinamento e ripulire l’aria dalle particelle dannose.

LE CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE

Le caratteristiche degli impianti di ventilazione e di ricambio d’aria:

  • Devono garantire una portata d’aria di ricambio supplementare esterna o immessa per trasferimento da altri ambienti limitrofi dove è vietato fumare
  • L’aria di ricambio supplementare deve essere filtrata
  • La portata di aria supplementare minima da assicurare è pari a 30 litri/secondo per ogni persona che può essere ospitata nei locali sulla base di un indice di affollamento pari allo 0,7 persone/mq
  • I locali per fumatori devono essere mantenuti in depressione non inferiore a 5 Pa (Pascal) rispetto alle zone circostanti
  • L’aria proveniente dai locali per fumatori non è riciclabile, ma deve essere espulsa all’esterno attraverso idonei impianti e funzionali aperture
  • La progettazione, l’istallazione, la manutenzione ed il collaudo dei sistemi di ventilazione devono essere conformi alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in tema di sicurezza e di risparmio energetico, come pure alle norme tecniche dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI).

IL NUMERO DI RICAMBI ARIA PER AMBIENTE

  • Nella maggior parte dei casi è sufficiente riferirsi ai valori raccomandati nella seguente tabella che contempla numerosi tipi di ambienti, tenendo presente che la stessa si applica soprattutto nei climi temperati ed alle installazioni non destinate a condizioni particolari.
  • La norma UNI 10339:1995 è la disposizione tecnica più utilizzata in Italia e comprende indicazioni sul numero dei ricambi di aria per i diversi tipi di ambienti e sulle caratteristiche dei filtri per il trattamento dell’aria.

Negli uffici sono previsti rapporti aeranti 1/8 e un numero di ricambi d’aria orari n _ 5.

ricambi d’aria orari

LA VENTILAZIONE FORZATA

I locali devono essere asserviti da impianti meccanici che garantiscano un certo numero di ricambi d’aria.

La ventilazione è così garantita:

  • Dalla immissione di aria fresca
  • Dalla estrazione dell’aria “usata”
  • Dal corretto bilanciamento di immissione ed estrazione dell’aria.

Anche per la ventilazione forzata non esistono norme di legge che dettano parametri numerici per i diversi tipi di ambienti.

Ci si riferisce quindi ai regolamenti edilizi o alle norme tecniche nazionali e internazionali.

Gli impianti per la ventilazione forzata possono prevedere o meno il ricircolo dell’aria usata.

Sono necessarie delle verifiche periodiche della funzionalità dell’impianto che potrebbe non garantire nel tempo i parametri di progetto.

IL SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

La soluzione impiantistica classica in cui il movimento dell’aria è realizzato con ventilatori, a volte inseriti in un sistema di condizionamento o trattamento dell’aria, che prelevano aria all’esterno dell’edificio e la distribuiscono utilizzando (almeno parzialmente) una canalizzazione.

Bisogna, in tal caso, ricordarsi che l’aria di rinnovo (o ricambio) viene spirata dall’esterno dell’edificio.

Questa aria esterna risulta più o meno inquinata.

Parimenti, anche nell’aria di ricircolo si riscontrano presenze più o meno accentuate di contaminanti.

Risulta quindi necessaria, l’installazione di filtri in fase di prelievo dell’aria, i quali hanno lo scopo di trattenere le impurità presenti.

I filtri sono classificati in 3 livelli di efficienza:

  • Media (M)
  • Alta (A)
  • Altissima (AS).

Ovviamente, i filtri vanno tenuti sempre sotto controllo e periodicamente sostituiti e sanificati.

GLI SBALZI TERMICI

Uno dei problemi connessi alla presenza di impianti di condizionamento è legato agli sbalzi termici subiti dai soggetti in entrata/uscita dall’ambiente condizionato.

E’ infatti naturale che la temperatura del nucleo corporeo venga stabilita primariamente sulla base delle esigenze di chi vi svolge attività lavorativa e che vi permane per tempi lunghi.

Sbalzi termici elevati sono naturalmente possibili sia in inverno che in estate.

Tuttavia il notevole isolamento termico che caratterizza l’abbigliamento invernale riduce notevolmente la sensibilità a repentine variazioni della temperatura ambientale.

Le situazioni più critiche si presentano pertanto in corrispondenza di condizioni estive estreme nelle quali non è difficile creare differenziali dell’ordine di 10 ÷ 15°C fra interno ed esterno, che possono preludere a danni per la salute.

Di conseguenza, si raccomanda di predisporre una zona di transizione non condizionata, anche di dimensioni limitate, nella quale mantenere condizioni termiche intermedie fra quelle esterne e quelle interne per permettere l’acclimatamento prima di entrare/uscire dal locale.

CONSIGLI

Potrebbe essere utile fare riferimento ad una semplice regola pratica, ossia: impostare una temperatura pari alla metà di quella esterna più dieci gradi.

Esempio:

Se la temperatura esterna è di 30 gradi, devi ritenerti soddisfatto di avere una temperatura interna di 25 gradi (30/2=15, 15+10=25).

Altra regola pratica generale nella stagione calda la temperatura non dovrebbe essere inferiore di oltre 7°C da quella esterna; nelle altre stagioni si consiglia di mantenere la temperatura tra i 18 e i 20°C.

I VANTAGGI DEL RICAMBIO D’ARIA

Nelle costruzioni di nuova concezione è ormai sempre più comune utilizzare un sistema per il ricambio aria che assicuri risparmio energetico, comfort e benessere.

Soprattutto nelle abitazioni ben isolate e con classi di efficienza energetica elevate, è importantissimo provvedere al ricambio aria senza disperdere energia attraverso l’apertura delle finestre.
E’ altrettanto importante controllare il livello di umidità relativa presente nell’aria, in modo che non sia nè troppo alto nè basso. Questo accorgimento consente di evitare muffe, batteri, cattivi odori, irritazioni della gola e problemi di respirazione.

In particolare, negli impianti radianti per raffrescamento a pavimento, parete o soffitto è indispensabile prevedere un sistema di deumidificazione dell’aria gestito da una regolazione automatica per evitare che si formi condensa sulle superfici radianti.

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