GLI EFFETTI DEL SUPER GREEN PASS

gli effetti del super green pass

Un super Green pass Italia serve per contrastare l’ondata di contagi da coronavirus nel Paese, con stretta sulle regole e maggiori restrizioni nei confronti dei non vaccinati e a favore di chi, invece, ha ricevuto la somministrazione del vaccino anti Covid.

L’obiettivo è quello di tenere aperto il Paese ed evitare contraccolpi alla ripresa economica che finalmente muove passi decisi.

L’IPOTESI DEL 2 G

L’ipotesi prevista dal decreto è quella di rimodulare la durata del certificato e tutelare le cosiddette ‘due G’ ovvero guariti e vaccinati secondo la formula mutuata dalla Germania: un ‘super’ documento verde, quindi, che consenta solo a queste due categorie di accedere a cinema, teatri, palestre e altre attività ludiche finendo così per limitare gli irriducibili contrari al vaccino. E il fronte delle regioni si è in effetti presentato unito all’incontro col governo, chiedendo a gran voce che i vaccinati viaggino in corsia preferenziale e dietro restino i no vax. Eventuali strette andrebbero quindi misurate sui ‘ribelli’ del vaccino: non paghino tutti gli italiani, la richiesta dei governatori. Fino alla possibilità di superare la famosa divisione per ‘colori’, lasciando fuori dalla vita sociale solo i no vax ‘premiando’ gli altri, chi ha scelto la scienza per uscire dalla pandemia.

LE QUESTIONI APERTE DAL SUPER GREEN PASS

È possibile introdurre una distinzione tra vaccinati e non vaccinati senza l’obbligo del vaccino? Come si risolvono tutti i problemi connessi alla privacy? Cosa si fa con gli stranieri che arrivano in Italia dagli altri paesi europei visto che per l’Ue esiste al momento un solo certificato? Il dibattito sul super green pass apre una serie di questioni che dovranno essere affrontate e risolte dal governo.

  • Il primo problema è che il doppio binario per vaccinati e non vaccinati potrebbe essere oggetto di ricorsi. Lo ha sottolineato il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli. “Mi pare un rimedio difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, molto rischioso come possibilità di giustificazione dei singoli divieti». Un problema che ci sarebbe pure dal punto di vista pratico, visto che «anche i vaccinati possono essere portatori del virus
  • Un’altra questione da risolvere riguarda i dati degli italiani: con il doppio binario del green pass, infatti, chiunque sarà chiamato a effettuare i controlli potrà conoscere se il cittadino è vaccinato, guarito o ha fatto un tampone. Un punto sul quale il Garante della Privacy ha in passato espresso parere negativo
  • L’obiettivo chiaro del certificato a doppio binario è quello di evitare chiusure se una regione dovesse cambiare colore. Tra gli esperti c’è chi sottolinea però che con le regole attuali, in caso di passaggio in zona gialla, arancione o rossa, le misure scatterebbero per tutti, indistintamente; con il super green pass, invece, a vedersi negato l’accesso a ristoranti, cinema, teatri, stadi, sarebbe meno del 15% della popolazione vaccinabile, mentre il resto potrebbe continuare a usufruire delle attività, nonostante anche chi è vaccinato può contagiarsi e diffondere, seppur in maniera minore, il virus
  • Un’ altra questione da risolvere è come comportarsi con i turisti e i cittadini dell’Ue che entrano in Italia. La normativa stabilisce che il pass Ue – ottenibile con certificato di vaccinazione, guarigione o con tampone negativo – è accettato da tutti gli stati membri e consente «in linea di principio di essere esonerato dalle restrizioni alla libera circolazione». Con il super pass potrebbe dunque verificarsi la situazione che un cittadino italiano non può accedere a un ristorante o ad un cinema e un francese o uno spagnolo si.

I PROSSIMI PASSI DEL GOVERNO

  • Il governo sui prossimi passi che è in procinto di compiere concede ‘solo’ la notizia dell’anticipo della terza dose: non più sei ma cinque mesi. C’è l’ok dell’Aifa e del Comitato tecnico scientifico, quindi la ‘sforbiciata’ sui tempi del cosiddetto ‘booster’ ci sarà. Per il resto, tutto verrà deciso nelle prossime ore, anche se viene dato quasi per scontato che l’obbligo vaccinale non toccherà solo personale sanitario e Rsa -come è stato finora- ma con ogni probabilità verrà esteso anche ad altre categorie più a contatto col pubblico.
  • Dal governo trapela inoltre la volontà di ampliare il più possibile la fascia d’età del Green pass che dunque potrebbe scendere sotto i 12 anni, possibile motivo di scontro con la Lega e Matteo Salvini che, su questo, ha già detto di essere “nettamente contrario”. Non pare esserlo invece il governo, che nelle prossime ore sarà chiamato a decidere insieme al super Green pass.
  • Il decreto dovrebbe entrare in vigore già all’inizio della prossima settimana e potrebbe rappresentare una nuova autentica svolta nella lotta contro il Covid in Italia.
  • Il Governo per cercare di evitare che la situazione nel nostro Paese possa precipitare, vedi Austria e Germania, andrà a intervenire inasprendo ulteriormente i vincoli per le persone non vaccinate. Ecco perché si starebbe accelerando sul super green pass.  Al momento sono soltanto i non vaccinati a dover subire eventuali misure restrittive, il tutto per evitare possibili nuove chiusure generali.
  • Con un tampone si può entrare a lavoro e nei supermercati ma non in ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri, impianti sciistici, discoteche e stadi.
  • Queste limitazioni scatterebbero solo al passaggio in zona arancione di una Regione, ma si starebbe ragionando sull’obbligo del green pass anche per salire sui mezzi pubblici come autobus e metropolitane, mentre per aerei e treni a lunga percorrenza resterebbe valida la possibilità del tampone.
  • L’obbligatorietà del vaccino è stata estesa, oltre agli operatori sanitari, anche ad altre categorie come insegnanti, Forze dell’Ordine e Pubblica Amministrazione.

COSA PREVEDE IL SUPER GREEN PASS

Oltre, quindi, alla stretta per i non vaccinati, il decreto ha previsto l’obbligatorietà del vaccino per alcune categorie – in primis medici, docenti e forze dell’ordine – e la riduzione della durata di tamponi e Green pass. Una cosa comunque è certa: la stretta nei confronti dei non vaccinati non si applicherà per gli uffici o i mezzi pubblici, come pure si era ipotizzato. L’idea è stata cassata anche dai sindacati di categoria, secondo i quali senza personale ad hoc i controlli sarebbero “impossibili”. La strada, semmai, sarebbe quella di vietare ai no vax l’accesso ai servizi di socialità, come cinema, teatri o ristoranti, in caso di cambio di colore delle Regioni. L’idea del governo – che dovrà poi affrontare la questione dei controlli e degli eventuali risvolti riguardo alla privacy – è quella di limitare la validità del certificato ottenuto con i tamponi solo per l’accesso al lavoro o ai servizi essenziali. 

LE NUOVE REGOLE PER TRENI E MEZZI PUBBLICI

C’è molta confusione sul nuovo decreto super green pass, specialmente per la parte che riguarda i mezzi pubblici di trasporto come treni, metro e autobus. Il testo del decreto presenta molti punti oscuri, e per capire bene cosa cambia con l’introduzione del green pass rafforzato – rilasciato solamente a seguito di vaccinazione o guarigione dal Covid – dobbiamo affidarci al comunicato stampa con cui il Consiglio dei Ministri fa chiarezza sulle novità introdotte per il sistema trasporti e non solo.

  • Mezzi pubblici di lunga percorrenza: serve il super green pass?

Come prima cosa è bene spiegare che le nuove disposizioni introdotte dal Governo non avranno ripercussioni sui viaggi all’estero, per i quali si continueranno ad adottare le regole decise dalla Commissione Europea.

  • Restiamo, quindi, in ambito nazionale e soffermiamoci su quando – e se – verrà richiesto il super green pass per viaggiare. Nel dettaglio, fino a oggi serve avere la certificazione verde per viaggiare con aerei, navi e traghetti interregionali a esclusione dello Stretto di Messina, treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, autobus che collegano più di due Regioni, autobus adibiti a servizio di noleggio con conducente, a eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico locale e regionale. Ebbene, il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri in data 24 novembre 2021, non cambia questa regola. Per spostarsi con i suddetti mezzi di trasporto di lunga percorrenza – almeno in zona bianca e zona gialla, basterà avere un normale green pass.
  • È vero che per gli spostamenti di lunga percorrenza non vengono introdotte limitazioni, ma il decreto cambia le regole per l’accesso ai mezzi pubblici locali e ai treni regionali. Oggi per spostarsi con i mezzi pubblici non è richiesta la certificazione verde. Con l’entrata in vigore del decreto, però, tutto cambierà: ampliando gli ambiti in cui il green pass ordinario diventa obbligatorio, infatti, si interviene anche sul sistema trasporti. Nel dettaglio, viene stabilito che il green pass è richiesto anche per i servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale, di trasporto pubblico locale. Servirà, dunque, il green pass – basterà quello rilasciato a seguito di tampone negativo – anche solo per spostarsi in città con metro, autobus e tram.

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