I principali strumenti di misura e controllo usati al tornio sono:
- Calibri a corsoio.
- Righe millimetrate.
- Calibri <P> e <NP> a forcella.
- Micrometri.
- Calibri fissi a gradini.
- Calibri fissi sagomati.
- Anelli e tamponi conici.
- Goniometri.
- Anelli e tamponi filettati.
- Calibri per spallamenti.
- Compassi per interni.
- Calibri a tampone differenziali.
- Alesametro ecc..
Per misurare e controllare:
- I diametri: figura 1a – 2a – 2b – 7a – 7b
- Le lunghezze: figura 1b
- Le conicità: figura 4a – 4b
- Le profondità: figura 3a – 6b
- I profili sagomati: figura 3b
- Le filettature: figura 5a – 5b
- Le gole interne: figura 6a
- Gli angoli: figura 4b
Le norme pratiche per quasi tutti questi strumenti verranno trattati più in la nei prossimi articoli
DEFINIZIONE
Sono tutte le operazioni di misurazione e controlli effettuati durante la lavorazione e ad elemento finito. Consistono nell’uso e maneggio razionale degli strumenti di misura, ciascuno nei limiti del proprio grado di precisione e in relazione alle tolleranze prescritte dal disegno.
In questo articolo (disegni) sono illustrati le misurazioni più comuni al tornio; altre norme particolari verranno indicate nelle rispettive lavorazioni.
MISURAZIONE DEL DIAMETRO MEDIANTE CALIBRO A CORSOIO CON NONIO (figura 1a)
N.B.: Il tornitore usa specialmente il tipo ventesimale (corsoio di 19 mm diviso in 20 parti) e anche quello cinquantesimale.
- Effettuare le misurazioni su pezzi non troppo caldi e a macchina ferma.
- Collocare il calibro normale alle facce da misurare.
- Usare il fondo dei beccucci e non le estremità, tutte, le volte che ciò risulta possibile.
- Non far scorrere i beccucci sul pezzo e usare sempre il calibro con accuratezza.
MISURAZIONE DI LUNGHEZZA CON RIGHE GRADUATE (figura 1b)
- permettono la valutazione delle lunghezze con l’approssimazione di ½ mm.
- vanno collocate parallelamente all’asse del pezzo è appoggiate contro un tassello d’estremità.
- le lunghezze limitate, le distanze fra spallamenti ecc.., si misurano anche con il calibro a corsoio con nonio.
CONTROLLO CON I CALIBRI A FORCELLA “P” e “NP” (figura 2a)
- Occorre impugnarli, maneggiarli e deporli delicatamente, per evitare urti e ammaccature che li renderebbero inservibili.
- Le superfici da controllare devono essere lisce e pulite.
- La forcella deve entrare dal lato “P” per il proprio peso.
- Il pezzo dev’essere a temperatura ambiente.
- Se la forcella passa anche dal lato “NP” il pezzo è scarto.
MISURAZIONI CENTESIMALI CON IL MICROMETRO (figura 2b)
- Lo strumento va collocato esattamente perpendicolare al pezzo in misurazione.
- L’accostamento dell’asta mobile dev’essere effettuato solo con il nottolino a scatto.
- Il centro degli appoggi deve corrispondere al diametro dei pezzi e per ottenere questa esatta posizione si fa scorrere lo strumento trasversalmente al pezzo con debole pressione.
CONTROLLO DELLE PROFONDITA’ CON CALIBRI FISSI (per pezzi in serie) (figura 3a)
- Ogni spallamento dev’essere controllato con apposita sagoma a due gradini (“P” ed “NP”) ed essere mantenuta perpendicolarmente alla faccia anteriore del pezzo da misurare.
- Il gradino più sporgente l’ascerà intravedere una piccola luce tra il calibro e la faccia di appoggio.
- Il gradino più basso permetterà al calibro di aderire alla stessa faccia.
CONTROLLO CON CALIBRI A SAGOMA (figura 3b)
- Per apprezzare meglio il filo di luce tra la sagoma e il pezzo occorre traguardare contro una sorgente luminosa diretta o riflessa da un foglio di carta bianca.
- Le sagome come in figura devono avere due diametri di riferimento (A-B) facilmente misurabili.
CONTROLLO DELLE CONICITA’ CON CALIBRO A TAMPONE O AD ANELLO (figura 4a)
- L’accostamento del calibro conico sul pezzo da controllare deve effettuarsi con leggera pressione, unita a una rotazione alternata di ¼ di giro.
- Le macchie riprodotte sul pezzo da controllare (preventivamente controllato) indicheranno gli eventuali difetti di conicità.
- Il pezzo avrà raggiunto la conicità e dimensioni richieste, quando il colore sarà uniformemente ripartito e la faccia di riferimento dell’anello corrisponderà al limite fissato (vedi: TORNITURA CONICA: GENERALITA’).
MISURAZIONE DI ANGOLI CON IL GONIOMETRO (figura 4b)
- Pulire le superfici del pezzo e le aste del goniometro.
- Appoggiare l’asta fissa alla superficie piana del pezzo facendola passare per il centro.
- Adattare l’asta scorrevole alla faccia inclinata del pezzo in direzione della generatrice del cono.
- Leggere l’angolo (approssimativamente di 5’).
CONTROLLO DELLE FILETTATURE CON CALIBRO A TAMPONE E ANELLO FILETTATO (figura 5a)
- Pulire il filetto in costruzione con spazzolino o con aria compressa.
- Pulire il calibro filettato e oliare leggermente.
- Avvitare l’anello sulla filettatura senza sforzare.
- Se non entra nelle dovute condizioni (senza gioco e senza sforzo) ripassare il filetto con l’utensile.
MISURAZIONE DI VITI DI PRECISIONE CON IL MICROMETRO A TRE FILI (figura 5b)
(vedi: FILETTATURA TRIANGOLARE ESTERNA: GENERALITA’)
- In relazione al passo scegliere il diametro dei fili.
- Applicare i telaietti portafili ai palpatori del micrometro.
- Avvicinare i palpatori osservando che i fili s’inseriscano nei vani dei filetti ed effettuare la misura.
- Leggere la misura risultante e confrontarla con quella della tabella.
CONTROLLO DEL DIAMETRO DI GOLE INTERNE (figura 6a)
- Aprire il compasso micrometrico per interni e far toccare le punte delle aste al fondo della gola, regolando la posizione con la vite micrometrica.
- Chiudere le aste con le dita, senza muovere il dado micrometrico, e togliere il compasso dal foro.
- Riaprire le aste e misurare la distanza con il calibro a corsoio (senza alcuna pressione sulle aste).
- Questa misura corrisponderà al diametro della gola.
MISURAZIONE DELLA PROFONDITA’ DI BATTUTE O SPALLAMENTI CON CALIBRO A CORSOIO APPROPRIATO (figura 6b)
Questo calibro serve per rilevare la misura diretta della profondità degli spallamenti interni sia sporgenti che rientranti per un numero di pezzi limitato. (per i pezzi in serie vedi figura 3a).
CONTROLLO DI FORI CON IL CALIBRO A TAMPONE ”P” e “NP” (figura 7a)
- Il controllo con il calibro fisso a tampone si effettua durante l’operazione di finitura, assicurandosi che la temperatura del pezzo non superi di molto quella dell’ambiente, perché il calibro non rimanga bloccato.
- Se il tampone, spinto leggermente dal lato “P” non entra, occorre ripassare il foro con l’utensile da alesare (vedi controllo con i calibri a forcella).
CONTROLLO DELLA DIMENSIONE, CILINDRICITA’ E CIRCOLARITA’ DI FORI CON L’ALESAMENTRO (figura 7b)
- Oscilla leggermente l’alesametro, per ricercare la misura minima del foro.
- Far scorrere i palpatori su tutta la lunghezza del foro procurando di tenere centrato lo strumento.
- Per effettuare il controllo dimensionale è necessario tarare e azzerare lo strumento, mediante un calibro ad anello di diametro corrispondente.
AVVERTENZE
- Come già si è visto in altri articoli, il comparatore è pure assai usato nelle lavorazioni al tornio, per la centratura dei pezzi e verifica dei giochi.
- I fori di precisione si possono pure misurare con micrometri per interni cominciando da un diametro di 10 mm in avanti.
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