LE MISURE DI PREVENZIONE E TUTELA DAI RISCHI DEI CEM (Seconda Parte)

le misure di prevenzione e tutela dai rischi dei cem (seconda parte)

Le misure di prevenzione e protezione sono adottate a seguito della valutazione dei rischi e servono a:

  • Prevenire il superamento dei valori limite di esposizione per i lavoratori professionalmente esposti.
  • Prevenire il superamento livelli di riferimento ICNIRP per la popolazione nel caso di soggetti con controindicazione assoluta.
  • Ridurre l’esposizione a valori minimi tecnicamente conseguibili.

In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione.

LE ESPOSIZIONI SUPERIORI AI VALORI LIMITE

Per prevenire esposizioni superiori a tali valori limite il datore di lavoro elabora ed applica un programma di azioni che comprende misure tecniche e organizzative, tenendo conto in particolare:

  • Di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici.
  • Della scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere.

La possibilità di ridurre le emissioni elettromagnetiche in ambiente lavorativo, dipende da una serie di fattori tra cui le caratteristiche del campo, la natura del servizio (se si tratta per esempio di una macchina industriale o di un elettrodotto, o di un’antenna per radiotelefonia) e l’ambiente in cui il lavoratore è esposto.

La schermatura di un campo elettrico, magnetico o elettromagnetico può risultare molto utile in numerosi settori tecnici che vedono l’utilizzo di campi elettromagnetici.

LA MANCANZA DI SCHERMATURA DEL MACCHINARIO

Qualora il macchinario non possa essere schermato, le aree ove si possano riscontrare valori superiori ai livelli d’azione per i lavoratori vanno opportunamente segnalate e delimitate.

Nei casi in cui l’accesso alle aree con rischio di superamento del valore di azione per i lavoratori non possa essere impedito fisicamente, come ad esempio nel caso di lavorazioni su tralicci, o su linee elettriche aeree di alta tensione, è necessario dotare i lavoratori di:

  • Monitor portatile di CEM con dispositivo d’allarme atto a segnalare tempestivamente il superamento dei valori d’azione di campo elettrico e magnetico fissati dalla normativa.
  • Indumenti di protezione RF specifici per le frequenze di interesse Qualora il superamento dei VLE non possa essere prevenuto andranno forniti indumenti di protezione specifici per le frequenze di interesse. Nel caso delle radio frequenze (RF) ad esempio questi consistono di abiti e tute, caschi di protezione, guanti e calze. Tali indumenti protettivi sono in genere composti dei stessi tessuti sintetici normalmente impiegati per indumenti ignifughi (es. Nomex) e di acciaio inossidabile nella percentuale del 20%-30%. A titolo di esempio nel caso degli apparati di telecomunicazioni (100 MHz -10 GHz) tali indumenti forniscono attenuazioni alle radiofrequenze dell’ordine di 1/10 – 1/100.
  • Corretta informazione e formazione dei lavoratori e di tutte le figure del sistema di sicurezza, soprattutto in specifici settori lavorativi che prevedono esposizioni massicce e prolungate nel tempo a questi agenti fisici.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) DAI CEM

  • Non ce ne sono molti.
  • Devono essere adatti per le gamme di frequenza presenti, tenendo conto che i campi elettrici relativamente facili, al contrario di quelli magnetici: in ogni caso sono utili calzature, stivali o guanti isolanti.
  • Protezione degli occhi.
  • Le tute possono limitare lo smaltimento del sovraccarico termico.
  • Verificare che i DPI indossati per altri rischi siano compatibili con la presenza di forti campi elettromagnetici

LA SORVEGLIANZA SANITARIA

Secondo il D.Lgs 81/2008, la sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio (Donne in stato di gravidanza, minori, ecc.) tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro.

L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medico competente.

Devono essere tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata rilevata un’esposizione superiore ai valori di azione stabiliti nel Titolo VIII capo IV del DLgs.81/2008.

GLI INTERVENTI SULLE SORGENTI: ACQUISTO DI NUOVI MACCHINARI

Sono ormai già da alcuni anni disponibili sul mercato numerosi macchinari, tradizionalmente ad alta emissione CEM, quali ad esempio saldatrici ad arco o forni ad induzione, che presentano livelli di esposizione compatibili con i livelli di azione prescritti dalla Direttiva 2013/35/UE recepita dal D. Lgs. 81/08 Titolo VIII Capo IV.

LE INFORMAZIONI FORNITE DAL PRODUTTORE

Le informazioni fornite dal produttore ai sensi delle nuove norme di prodotto rappresentano preziosi strumenti per la riduzione ed il controllo del rischio da esposizione a campi elettromagnetici in ambito aziendale, facilitando e guidando le fasi di:

  • Adeguamento del parco macchine.
  • Collaudo/accettazione nuovi macchinari.
  • Regolare manutenzione del parco macchine.
  • Controllo del rischio residuo secondo quanto richiesto dal D. Lgs. 81/2008.

È importante che gli attori della prevenzione siano consapevoli dell’importanza di acquisire in fase di valutazione del rischio le informazioni fornite dal costruttore del macchinario, così come prescritto dal D. Lgs. 159/2016, mirate alla prevenzione e riduzione del rischio per lo specifico apparato.

Qualora queste informazioni non siano presenti nel manuale di istruzione di nuovi macchinari ed il rischio CEM sia evidenziato, il macchinario non potrà essere considerato conforme alla Direttiva Macchine e/o alle pertinenti direttive comunitarie, pertanto non dovrà essere accettato in fase di collaudo ed aggiornamento della valutazione del rischio.

LE MISURE DI PREVENZIONE

  • Se è possibile stabilire che i livelli di azione (LA) o i valori limite di esposizione (VLE) non saranno superati e non ci sono rischi significativi derivanti da effetti indiretti o per i lavoratori particolarmente a rischio, non saranno necessarie ulteriori misure.
  • Per le aree in cui vi è il rischio di superare i LA o i VLE o che si producano effetti indiretti, il datore di lavoro dovrà verificare se l’area è accessibile quando sono presenti dei CEM, nel qual caso il datore di lavoro dovrà attuare misure supplementari.
  • Se si adottano ulteriori misure di protezione o prevenzione, la valutazione dei rischi deve essere riesaminata per accertare che tutti i rischi siano stati eliminati o ridotti al minimo.
  • In generale l’introduzione di misure di protezione o prevenzione durante la concezione e l’installazione di luoghi di lavoro o delle apparecchiature offre vantaggi considerevoli in termini di sicurezza e operatività. L’attuazione in una fase successiva potrebbe avere implicazioni notevoli in termini di costi.

LE MISURE TECNICHE

  • Schermatura: è relativamente facile per campi elettrici a radiofrequenza e a bassa frequenza rinchiudono (es. gabbia di Faraday), mentre la schermatura di campi magnetici statici e a bassa frequenza (inferiori a circa 100 kHz) è più difficile. E’ possibile schermare questi campi tramite leghe metalliche (mu-metal). Poiché la schermatura passiva dei campi magnetici è un procedimento complesso, spesso viene utilizzata la schermatura attiva, soprattutto per i campi statici, generando un campo magnetico contrario.
  • Ripari: ovvero limitazioni di accesso. Si possono installare fissi o mobili. Per forti CEM si possono collocare interblocchi.
  • Dispositivi di protezione sensibili: barriere fotoelettriche, i tappeti sensibili alla pressione ecc., che rilevano l’ingresso o la presenza di una persona nell’area e possono interrompere il funzionamento delle apparecchiature che generano CEM.
  • Misure per evitare scintille e correnti di contatto.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) PER RADIAZIONI LASER

i dispositivi di protezione individuale (dpi) per radiazioni laser

Tutto il personale che può essere esposto a radiazioni laser (di classe 3B e 4) deve obbligatoriamente indossare i necessari DPI, in particolare i protettori oculari.

Sono possibili eccezioni in presenza di misure tecniche e gestionali tali da eliminare ogni esposizione potenziale che superi l’esposizione massima permessa (EMP), ad esempio caratteristiche strutturali delle apparecchiature, adeguate protezioni del fascio, procedure.

Come DPI si devono utilizzare protettori oculari marcati CE seguendo le direttive delle norme UNI EN 207 (Filtri e protettori dell’occhio contro radiazioni laser) e UNI EN 208 (Protettori dell’occhio per i lavori di regolazione sui laser e sistemi laser).

Verificare che su ogni protettore oculare siano menzionate chiaramente le informazioni adeguate per assicurare l’utilizzo corretto del protettore in rapporto al laser utilizzato.

Nel caso in cui il personale possa essere esposto a livelli di radiazione superiori all’EMP per la pelle, esso deve essere protetto da vestiti di protezione. Tali indumenti devono essere in materiale idoneo ad evitare il pericolo d’incendio.

Per i laser di tipo chirurgico si ritiene opportuno l’uso di guanti di filo inumiditi per protezione da ustioni.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDALE PER RADIAZIONI ULTRAVIOLETTI

cartello radiazioni ultravioletti

Le radiazioni ultravioletti possono essere utilizzate sia nella disinfezione e sterilizzazione che in fisioterapia e dermatologia

I raggi Ultravioletti possono essere lesivi sulla pelle e sugli occhi. Di norma, se le caratteristiche costruttive delle lampade UV sono adottate correttamente, non sono necessarie protezioni personali. 

In caso di esposizione professionale prolungate, si possono proteggere mani e braccia con guanti e maniche e gli occhi con occhiali o schermi per il viso.

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