IL DECRETO ANTIRINCARI SU L’ENERGIA E IL CARBURANTE

il decreto antirincari su l’energia e il carburante

Nella giornata di venerdì 18 marzo il Consiglio dei Ministri aveva approvato un decreto legge che, tra le altre cose, aveva l’obiettivo di tagliare il costo dei carburanti e diminuire l’impatto del rincaro dell’energia su imprese e famiglie.

Il 2 maggio, il Consiglio dei ministri, si è riunito per approvare una serie di provvedimenti, tra il decreto carburanti e il decreto aiuti. Tra le misure c’è il rinnovo del taglio delle bollette e il bonus sociale che diventa retroattivo perché eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentata l’Isee. Interventi anche per la benzina e il metano, con il taglio delle accise fino all’otto luglio. Aiuti per gli affitti e anche per i trasporti pubblici. Per le imprese arriva, tra l’altro, il sostegno alla liquidità e finanziamenti agevolati per le aziende in difficoltà a seguito della crisi in Ucraina.

IL TAGLIO DELLE ACCISE SU DIESEL, BENZINA E GPL

L’estensione dello sconto a luglio, che arriva nel giorno della scadenza dei tagli stabiliti precedentemente, riguarda diesel, benzina e Gpl. Stavolta però l’intervento è stato allargato al metano, con una riduzione dell’Iva al 5% e un azzeramento delle accise. Il precedente provvedimento, introdotto il 22 marzo, aveva un costo stimato di 600 milioni ed equivaleva a una riduzione di 25 centesimi sulle accise di benzina e diesel. I centesimi erano invece 8,5 sul Gpl. L’effetto complessivo era, rispettivamente, 30,5 centesimi su benzina e diesel e 10,4 sul Gpl. Per il metano l’accisa sarà «a zero euro per metro cubo» e ci sarà anche una riduzione dell’Iva al 5%. Sembra inoltre che il decreto contenga un monitoraggio anti-speculazioni da parte del Garante che potrà avvalersi della Guardia di Finanza.

Sarà nostra cura monitorare che la riduzione dell’IVA (dal 22% al 5%) venga interamente applicata al prezzo di vendita al pubblico. In base alle elaborazioni del ministero per lo Sviluppo economico il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,798 euro al litro (1,783 il valore precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,792 e 1,814 euro al litro (no logo 1,784). Il prezzo medio praticato del diesel self aumenta a 1,815 euro al litro (contro 1,795), con le compagnie tra 1,801 e 1,841 euro/litro (no logo 1,800).

GLI AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE

Il decreto riguarda gli aiuti alle famiglie e alle imprese. Le forze politiche rappresentate all’interno del governo starebbero pensando di rinnovare gli interventi sulle bollette e di allargare il credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore.

Per quanto riguarda il decreto legge “taglia prezzi”, che dovrà passare in Parlamento prima di ultimare l’iter di conversione in legge, è arrivata una raffica di emendamenti: si parla di oltre 1400 proposte di modifica depositate in commissione Finanze al Senato. Alcune novità interessanti potrebbero riguardare il caro energia e il caro carburanti. Tra gli emendamenti ci sarebbe il piano del Ministero dello Sviluppo Economico di puntualizzare che chi rientra in determinati parametri, per quanto riguarda l’Isee e mette a punto nel 2022 la rispettiva dichiarazione, ha automaticamente il diritto per tutto il periodo anche all’applicazione del bonus luce e gas. Questo perché l’Isee è valido per tutta la durata di quest’anno. Confermato il contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito per contrastare i rincari generalizzati legati all’inflazione

IL BONUS SOCIALE CONTRO IL CARO BOLLETTE

Il Bonus sociale energia elettrica e gas, già adottato per il secondo trimestre 2022, è esteso al terzo trimestre 2022 e sarà attuato dall’ARERA – Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Inoltre, l’agevolazione diventa retroattiva al primo trimestre 2022 per chi non ha fatto in tempo a presentare l’Isee: eventuali pagamenti di somme eccedenti saranno automaticamente compensati in bolletta una volta presentata l’attestazione.

Fortemente atteso dai consumatori è un nuovo intervento contro il caro bollette, sia in aiuto alle famiglie che alle imprese. Tra le norme, infatti, è previsto un ampliamento del credito d’imposta per le aziende energivore e gasivore; per i cittadini, invece, è confermato il bonus sociale che consente di azzerare l’aumento dei costi ed è stato ampliato a famiglie con Isee fino a 12 mila euro, o 20 mila se in presenza di 4 figli.Ma è probabile che il tetto salga ulteriormente a circa 14-15 mila euro.

È molto poco probabile che il Cdm decida di alzare ulteriormente la fascia Isee a 30 mila euro, dato che il ministro Franco ha recentemente dichiarato che questo «implicherebbe un onere molto elevato e di non facile copertura» per lo Stato. Inoltre, l’esecutivo sta pensando a un modo per rendere la misura retroattiva rispetto alla dichiarazione Isee e compensare le bollette future con il pagamento di quelle passate.

IL BONUS BOLLETTE

Il bonus bollette è una delle misure di maggiore impatto degli ultimi tempi ed è valida dall’inizio di aprile 2022fino alla fine dell’anno. Il tetto Isee per poter accedere agli aiuti previsti dal bonus sociale per luce e gas è stato alzato, quindi, da 8.265 euro, è passato a 12mila euro all’anno. Una platea che conta 5 milioni di cittadini, alla quale si aggiungono i nuclei famigliari numerosi con meno di 20mila euro annui di Isee e gli utenti con patologie gravi e certificate che hanno bisogno di apparecchiature elettriche di tipo medico.

Per le imprese il pacchetto comprende: la rateizzazione a 24 mesi delle bollette per i consumi di maggio e giugno, la proroga e l’estensione del credito di imposta – che diventa cedibile – per compensare parzialmente i rincari principalmente per le imprese energivore e gasivore, ma anche per le altre che abbiano avuto rilevanti incrementi. E sempre su questo versante vengono previste e concesse altre settimane di Cig in deroga a chi non possa più ricorrere “ai trattamenti ordinari di integrazione salariale”

I CONTRIBUTI A IMPRESE E LAVORATORI

Il governo sta ancora valutando, probabilmente anche in base alla reperibilità di nuove risorse, se inserire un contributo in busta paga ai lavoratori a reddito più basso, allo scopo di fronteggiare il caro vita. Ai fondi di garanzia alle imprese, invece, è già una proroga, anche su concessione dell’Unione europea rispetto alla disciplina sugli aiuti di Stato. Il Cdm discuterà, poi, della proposta del ministero dello Sviluppo economico di aggiungere una normativa che aiuti a sbloccare gli investimenti industriali strategici di oltre 50 milioni. In programma c’è anche un fondo da 200 milioni di euro per dare contributi fino a 400 mila euro a quelle imprese che prima della guerra commerciavano con Russia, Bielorussia e Ucraina e da quel mercato realizzavano almeno il 20% del fatturato e a causa del conflitto hanno subito una riduzione degli incassi di oltre il 30%.ini-taglio del cuneo fiscale.

Sul tavolo del Cdm anche l’ipotesi di un mini-taglio del cuneo fiscale. A disposizione ci sarebbero circa 800 milioni di euro per favorire i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro, ma le risorse rischiano di non essere abbastanza e l’idea sarebbe di arrivare a 1-1,5 miliardi, come è stato in manovra. L’alternativa potrebbe essere, come proposto dal Pd, un bonus diretto una tantum di 200 euro in busta paga per i redditi più bassi. Oppure anche una riduzione sui contributi dal lato del lavoratore (si parla di 0,8 punti).

IL PACCHETTO ENERGIA E IL VIA LIBERA ALLE «RINNOVABILI» E AL CARBONE

il nuovo provvedimento conterrà gli aiuti per spingere le rinnovabili e l’incremento dell’utilizzo del carbone, ora che l’indipendenza dal gas russo è diventata una necessità, ma anche un nuovo taglio del cuneo fiscale e proteggere il potere d’acquisto intaccato dall’inflazione galoppante. All’ordine del giorno del Cdm c’è di sicuro l’analisi del cosiddetto pacchetto energia, una serie di misure allo scopo di ridurre la dipendenza dal gas russo incentivando le fonti rinnovabili e il carbone.

A partire, infatti, dallo snellimento degli iter autorizzativi perla produzione da eolico e fotovoltaico, da concludersi entro 120 giorni, in particolare dagli impianti del Sud. È probabile che venga allargato il perimetro di idoneità delle aree. Già il decreto Bollette, approvato in Parlamento, ha previsto l’estensione per la realizzazione di impianti per autoconsumo entro 10 chilometri dall’utenza interessata e procedure semplificate anche per installazioni medio piccole, nello specifico di impianti fotovoltaici flottanti. Il decreto Aiuti definirà i vincoli fuori dai centri storici e intorno alle aree archeologiche e monumentali.

I presidenti delle regioni avranno poteri di commissari nei rigassificatori galleggianti oltre le 12 miglia nautiche e sbloccare gli impianti a terra. Questo ruolo sarà sostituito dal ministro per la Transizione ecologica, in caso di revoca. Aumenta, inoltre, la produzione di carbone temporaneamente, mandando a pieno regime quattro centrali, ma senza prorogare il piano di decarbonizzazione.

L’ENERGIA RINNOVABILE 

Sul fronte energia arriva l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza. Vengono introdotte misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo. Al fine di potenziare la sicurezza energetica nazionale e diversificare le fonti di approvvigionamento, le opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Per la celere realizzazione di tali opere, saranno nominati uno o più Commissari straordinari.

IL BONUS CARBURANTE

Recentemente il governo ha approvato il decreto energia 2022 al cui interno è previsto anche un Bonus Carburante per l’anno 2022. Si tratta di un bonus di 200 euro per i redditi fino a 35mila euro La misura, secondo il presidente del Consiglio, “aiuta le famiglie e limita i rischi di ulteriori aumenti dell’inflazione. Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

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