È l’operazione mediante la quale si asporta il nucleo centrale di pezzi in rotazione.
Norme generali per:
- fissaggio del pezzo.
- Velocità di taglio.
- Fissaggio della punta:
- nel fuso della controtesta.
- nel portautensile.
Norme particolari per:
- Inizio della foratura.
- Termine della foratura.
- Fori profondi.
- Fori di grande diametro.
- Misura della profondità.
- Scarico dei trucioli.
- Refrigerazione.
N.B.: Occorre conoscere bene i principali motivi della rottura delle punte, onde poterli evitare.
SCOPO DELL’OPERZIONE
Eseguire, mediante utensili appropriati (punte a elica, a lancia, a cannone ecc..).
Di diversa lunghezza e diametro, fori passanti e ciechi su pezzi in rotazione.
N.B.: Normalmente la foratura sul tornio si esegue come preparazione alle operazioni di alesatura, filettatura ecc..
ATTREZZATURE
Utensili: punte da forare di forma, in lunghezza e diametri adeguati al lavoro.
Strumenti di controllo: riga millimetrata, calibro a corsoio, calibro fisso per affilatura punte.
Mezzi ausiliari: mandrino portapunte, coni di riduzione, puntalino guide-punte.
PREPARAZIONE DELLA PUNTA ELICOIDALE
Consiste nel controllare con apposito calibro la simmetria dei labbri taglienti della punta e gli angoli di spoglia; se necessario, riaffilarla razionalmente.
Materiale da lavorare – inclinazione dell’elica – angolo fra i taglienti.
Valori ideali per lavorazioni di grande produzione.
RICHIAMI SUL FISSAGGIO DELLA PUNTA
Punta a gambo cilindrico fino a 13mm si montano sul mandrino portapunte collocato sul fuso della controtesta (figura 1)
Punte a gambo conico si fissano direttamente o con bussola di riduzione nel fuso della controtesta (figura 1)
Entrambi i tipi di punte si possono vantaggiosamente fissare su apposito portautensile della torretta, ciò che permette l’uso dell’avanzamento automatico della punta e un rapido scarico dei trucioli. In questo caso è necessario curare bene l’allineamento e la centratura della punta con il pezzo (figura 4)
N.B.: Si evita la rotazione di una punta di grande diametro infilandola nel cono della controtesta e fissandola a una brida che appoggia sul carro superiore. La controtesta dev’essere assolutamente assiale con l’asse del mandrino.
VELOCITA’ E AVANZAMENTO
La velocità di taglio dev’essere più bassa che nelle trapanatrici, a causa della difficoltà della refrigerazione dovuta alla posizione orizzontale della punta; in genere si può assumere una velocità corrispondente alla metà di quella impiegata nella tornitura di finitura (velocità di taglio). L’avanzamento a mano dev’essere proporzionato al diametro della punta, alla profondità del foro, alla qualità del materiale ecc..
METODO DI LAVORO
- Fissare la punta con i taglienti orizzontali (figura 2)
- Fissare la controtesta al banco, azzerando la graduazione del fuso quando la punta sfiora il pezzo da forare (figura 2)
- Collocare sulla torretta della slitta portautensili il puntalino guida-punte (figura 2)
- Avanzare leggermente la punta con la rotazione del volantino in modo da produrre una piccola impronta nel centro del pezzo
- Se la punta oscilla trasversalmente, premerla con il puntalino in modo che essa lavori con un solo tagliente.
- Quando la punta cessa di oscillare, allontanare il puntalino e continuare la foratura, imprimendo al volantino una rotazione regolare senza strappi
- Appena i punti estremi dei taglienti sono penetrati nel pezzo, estrarre la punta ed eseguire il controllo del diametro, assicurandosi che la punta non eseguisca un foro più grande del suo diametro a causa dei taglienti mal affilati
- Scaricare sovente i trucioli, pulire la punta con il pennello e refrigerare la testa della punta.
- Il controllo della profondità del foro può eseguirsi con :
- Riga metrica
- Tamburo graduato sul volantino della controtesta
- Con la graduazione millimetrica del fuso (figura 2)
N.B.: Particolari condizioni di lavoro giustificano una eventuale foratura preventiva; tali condizioni saranno illustrate durante lo svolgimento del lavoro
Quando si deve ottenere un foro a misura con superficie relativamente liscia, si esegue prima il foro con punta di diametro “ø” ridotto e quindi lo si allarga con punta elicoidale di diametro “ø” definitivo, usando abbondante refrigerante.
AVVERTENZE
- Una errata affilatura o un uso irrazionale della punta a forare, provocano i seguenti inconvenienti:
- Un eccesso di velocità, logora la punta sui quadretti (bordi elicoidali)
- Un eccesso di avanzamento, provoca un forte consumo della punta sul centro (anima)
- Troppa spoglia ai labbri taglienti, provoca la scheggiatura dei medesimi
- Con l’insufficiente o inesistente spoglia ai labbri taglienti, la punta non taglia ma <<tallona>>
- La mancata simmetria, angolo e lunghezza dei labbri taglienti, dà come risultato un foro maggiore oppure obliquo
- L’anima molto spessa, rende difficile la penetrazione, in tal caso la si assottiglia sulla punta
- L’entrata troppo brusca della punta nel pezzo o l’uscita troppo rapida, può provocare:
- La rottura della linguetta di trascinamento o la rotazione del codolo nei morsetti del mandrino
- La rottura della punta a forare
- Lo spostamento del pezzo, con danni alle attrezzature e, quasi sempre motivo di infortunio
- La mancata o inefficiente lubrificazione, unitamente allo scarico dei trucioli, non fatto tempestivamente, favorisce la rottura della punta.
- Il riscaldamento eccessivo della punta-pezzo, riduce la durata effettiva della punta elicoidale.
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