COME COMPORTARSI IN CASO DI INCENDIO BOSCHIVO

come comportarsi in caso di incendio boschivo

Contrariamente a quanto si è portati a credere, le cause naturali che possono scatenare un incendio boschivo sono rarissime. La presenza di una gran quantità di combustibile (la vegetazione) e di comburente (l’aria) da sola non è sufficiente per provocare un incendio.

Ciò che manca (e manca soprattutto in un bosco!) è il calore necessario ad innescare la reazione chimica a catena dell’incendio. I raggi del sole concentrati da un vetro, ma anche un fulmine che si scarica a terra, sono eventi talmente rari da non poter essere imputati come causa dei numerosi incendi che ogni estate colpiscono i nostri boschi.

L’incendio boschivo, dunque, trova alla sua origine sempre l’azione dell’uomo sia essa dolosa (il piromane) o semplicemente colpevole (il disattento).

ELEMENTI NECESSARI PER L’INCENDIO

L’incendio di un bosco è un evento difficilmente controllabile. L’enorme disponibilità di combustibile, costituito dalla vegetazione, e la illimitata disponibilità di ossigeno rappresentano il rischio oggettivo per il loro sviluppo. L’evoluzione dell’incendio, però, risente di altri fattori quali il vento, il tipo di vegetazione attaccata dal fuoco, la sua disposizione sul terreno.

Un campo di grano costituisce una cospicua massa di combustibile uniformemente distribuita sul terreno. Se vi viene appiccato il fuoco al centro del campo, inizialmente le fiamme attaccano le stoppie vicine in ogni direzione facendo assumere al principio di incendio uno sviluppo circolare.

Man mano che l’area bruciata si allarga, però, viene meno lo “schermo” rappresentato dalle stoppie ed il vento può agire direttamente sulla base delle fiamme. Avviene così che lo sviluppo dell’incendio, inizialmente circolare, tende ad espandersi nella direzione del vento assumendo la caratteristica forma a ventaglio.

INCENDIO DEL SOTTOBOSCO

Il fenomeno risulta particolarmente evidente nel caso di un incendio sviluppato in un campo di seminativi, ma si ripete in modo analogo anche nel bosco dove, all’apparenza, la distribuzione del combustibile sul terreno non è uniforme.
Un incendio sviluppato nel sottobosco avanza come nel caso del campo di seminativi. Raggiunto il tronco del primo albero ben difficilmente ne determina l’incendio (che invece può essere facilitato dalla presenza di resine) a causa della notevole quantità di calore necessaria a scaldare fino alla temperatura di accensione la sua massa. Più probabilmente le fiamme del sottobosco si limitano a carbonizzare la corteccia esterna del tronco senza dare luogo, per questa via, all’incendio dell’albero.

Tuttavia il calore delle fiamme del sottobosco è certamente sufficiente per riscaldare e far raggiungere la temperatura di accensione alle fronde più basse dell’albero: è dunque la chioma dell’albero (costituita da foglie e piccoli rami) ad incendiarsi per prima trasmettendo l’incendio alle chiome degli alberi vicini ed aggredendo via via i rami più grossi.

Vento e calore condizionano lo sviluppo dell’incendio boschivo. Tuttavia, nei nostri territori, la superficie boscosa occupa di norma i rilievi e questo introduce nuove variabili per lo sviluppo dell’incendio.

COME SPEGNERE L’INCENDIO

È anche il momento in cui è più semplice aggredire le fiamme cercando di interrompere la reazione chimica sottraendo combustibile, sottraendo comburente (soffocando) o raffreddando i materiali (ad esempio con l’acqua). Il getto dell’estintore, che deve essere diretto alla base della fiamma, provoca uno spostamento dell’aria sottraendola alla reazione chimica. Il getto è composto spesso da CO2 (anidride carbonica) che, oltre ad essere un gas non infiammabile, viene emesso a temperatura freddissima con lo scopo di sottrarre calore al materiale incendiato. Con il getto viene spruzzata, sul materiale incendiato, anche una fitta nuvola di polvere finissima (in genere talco) che ricoprendolo ne inibisce il contatto con l’aria alzandone al contempo la temperatura di accensione complessiva.

SE L’INCENDIO CI SORPRENDE ALL’ARIA APERTA (INCENDIO BOSCHIVO)

L’incendio boschivo è solo apparentemente meno pericoloso di un incendio di un edificio: la grande massa di combustibile costituita dalla vegetazione e la presenza di correnti d’aria casuali rende estremamente difficile prevedere lo sviluppo dell’incendio. Ciò nonostante è possibile adottare alcuni accorgimenti:

  • Se siamo in un bosco colpito da un incendio è necessario innanzi tutto cercare di rendersi conto della sua estensione, della conformazione del terreno, della direzione dei venti. Normalmente l’arrivo di un incendio è preavvisato da un intenso odore di fumo che, in favore di vento, lo precede anche a grande distanza.
  • Se si ritiene di avere una sufficiente percezione delle dimensioni e della direzione dell’incendio cercate di aggirarlo spostandovi verso il suo limite più vicino o quello che per le condizioni del terreno è più rapido da raggiungere.
  • Cercate, ove possibile, di non fuggire verso l’alto avendo cura di mantenere la vostra direzione contro vento.

SE LA VIA DI FUGA È IMPEDITA

  • Non tentate di ripararvi in anfratti o cavità del terreno, cercate invece uno spiazzo sufficientemente ampio coperto da vegetazione bassa (fieni, erba, piccoli arbusti)
    al centro di questo spiazzo ricavate “un’isola” da cui difendervi dalle fiamme sradicando quanta più vegetazione è possibile e gettandola al di fuori: “l’isola” non deve essere troppo ampia e deve avere una forma ovale piuttosto allungata (tre/quattro metri di lunghezza per un metro e mezzo di larghezza), disposta parallelamente al fronte del fuoco perché deve consentirvi di controllarne lo sviluppo lungo il limite.
  • Dotatevi di frasche che adoprerete come flagelli lungo il confine “dell’isola”.
  • Disponetevi sdraiati a terra, perpendicolarmente al fronte del fuoco.

Il fuoco avanzando nella vegetazione bassa acquisterà violenza e velocità sviluppando una grande quantità di calore e di fumo:

  • Cercate di mantenervi con la faccia il più possibile vicino alla terra per recuperare l’aria pulita, che sarà via via più scarsa, magari aiutandovi con un fazzoletto bagnato (acqua, saliva, ecc..).
  • Quando il fronte del fuoco raggiungerà il limite della vostra “isola” cercate di soffocare le fiamme che stanno attaccando la vegetazione immediatamente prossima al suo limite: lo scopo non è quello di spengerle definitivamente ma di ritardarne l’incendio in modo tale che la profondità del fronte di fuoco si riduca progressivamente avvicinandosi.
  • Più l’incendio è rapido e violento, maggiori sono le vostre possibilità di salvezza: infatti la vegetazione bassa brucia violentemente, ma rapidamente, con fronti che spesso sono limitati a pochi metri di profondità; le fiamme una volta raggiunto il limite “dell’isola” saranno rallentate nel loro cammino dalla minore quantità di vegetazione (che avete contribuito a realizzare) e tenderanno a consumarsi sul posto sviluppando una enorme quantità di calore.
  • Se avete la percezione di stare per perdere i sensi a causa del fumo e del calore disponetevi a terra longitudinalmente al fronte del fuoco con la nuca rivolta alle fiamme coprendovi la testa con gli indumenti: anche se il calore sarà insopportabile è la vostra unica via di salvezza.
  • Se siete riusciti a mantenervi vigili, non appena la profondità del fronte di fuoco si sarà ridotta a circa un metro cercate di “saltare” dall’altra parte della fiamme sul terreno ormai arso.
  • Cercate di recuperare quanta più aria possibile (attenzione a non fare respiri troppo profondi) e cercate di allontanarvi risalendo l’incendio: nell’impossibilità attendere che si spengano i focolai e l’arrivo delle squadre dei soccorritori addetti alla bonifica.

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