LA PROTEZIONE DELLA SALUTE PUBBLICA DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI

la protezione della salute pubblica dai campi elettromagnetici

Esiste una gran varietà di fattori ambientali che provocano effetti biologici. “Effetto biologico” non è sinonimo di “danno alla salute”. Per identificare e misurare i rischi sanitari occorrono ricerche specifiche.

A basse frequenze, i campi elettrici e magnetici esterni inducono la circolazione di deboli correnti nel corpo. Praticamente in tutti i normali ambienti, i livelli delle correnti indotte nel corpo sono troppo bassi per dar luogo a effetti sanitari ovvi. Il principale effetto dei campi elettromagnetici a radiofrequenza è il riscaldamento dei tessuti corporei.

LE PREOCCUPAZIONI DEL PUBBLICO

È indubbio che esposizioni di breve durata a livelli molto alti di campo elettromagnetico possano essere pericolose per la salute. Le attuali preoccupazioni del pubblico si concentrano su possibili effetti a lungo termine causati da esposizioni a campi elettromagnetici di livello inferiore a quelli richiesti per attivare risposte biologiche immediate.

Il progetto internazionale CEM dell’OMS è stato promosso per fornire risposte scientificamente fondate ed oggettive agli interrogativi del pubblico sui possibili rischi legati a campi elettromagnetici di bassa intensità.

Nonostante le ampie ricerche, a tutt’oggi non vi sono evidenze che portino a concludere che l’esposizione a bassi livelli di campi elettromagnetici sia dannosa per la salute umana.

La ricerca internazionale è concentrata sull’esame di possibili connessioni tra cancro e campi elettromagnetici, a frequenze industriali e a radiofrequenza.

GLI EFFETTI SULLA SALUTE GENERALE

Alcuni individui del pubblico hanno attribuito una gran varietà di sintomi all’esposizione a bassi livelli di campo elettromagnetico in casa. Questi sintomi comprendono mal di testa, ansia, suicidio e depressione, nausea, stanchezza e perdita della libido. Al momento, le evidenze scientifiche non suffragano un legame tra questi sintomi e l’esposizione a campi elettromagnetici. Almeno alcuni di questi problemi sanitari possono essere causati dal rumore o da altri fattori ambientali, oppure da ansie legate alle nuove tecnologie.

GLI EFFETTI SULLA GRAVIDANZA

L’OMS ed altre organizzazioni internazionali hanno esaminato molte, e diverse, sorgenti di esposizione a campi elettromagnetici in ambienti di vita e di lavoro, tra cui schermi di computer, letti ad acqua e coperte elettriche, saldatrici a radiofrequenza, apparati per diatermia e radar. Il bilancio complessivo delle evidenze mostra che l’esposizione a campi elettromagnetici ai tipici livelli ambientali non accresce il rischio di alcun effetto nocivo, come aborti spontanei, malformazioni, peso ridotto alla nascita e malattie congenite. Vi sono state segnalazioni occasionali di associazioni tra problemi sanitari e presunte esposizioni a campi elettromagnetici, nonché segnalazioni di parti prematuri e di peso ridotto alla nascita per figli di lavoratori dell’industria elettrica, ma la comunità scientifica non ha ritenuto che questi effetti fossero necessariamente causati dall’esposizione ai campi (piuttosto che da altri fattori, come l’esposizione a solventi).

LE CATARATTE

Sono state talvolta segnalate irritazioni agli occhi e cataratte in lavoratori esposti ad alti livelli di radiazione a radiofrequenze e microonde, ma gli studi su animali non confortano l’idea che queste forme di danno all’occhio possano prodursi a livelli che non siano pericolosi dal punto di vista termico. Non c’è alcuna evidenza che simili effetti si verifichino ai livelli sperimentati dal pubblico generico.

I CAMPI ELETTROMAGNETICI E IL CANCRO

Nonostante molti studi, le evidenze di effetti cancerogeni di qualsiasi genere restano molto controverse. E’ comunque chiaro che, se i campi elettromagnetici avessero effettivamente un effetto sul cancro, l’aumento di rischio, di qualunque tipo, sarebbe estremamente basso. I risultati ottenuti fino ad oggi presentano molte incongruenze, ma non si è comunque trovato nessun aumento consistente di rischio per nessuna forma di cancro, né nei bambini né negli adulti.

Un certo numero di studi epidemiologici suggerisce piccoli aumenti di rischio di leucemia infantile, associati all’esposizione a campi magnetici a bassa frequenza nelle abitazioni. Però, gli scienziati non sono in genere giunti alla conclusione che questi risultati riflettano una relazione di causa ed effetto tra l’esposizione ai campi e la patologia (piuttosto che essere dovuti ad artefatti nello studio o riguardare effetti non collegati all’esposizione ai campi). A questa conclusione si è giunti, in parte, perché gli studi su animali e quelli di laboratorio non hanno provato alcun effetto riproducibile che sia coerente con l’ipotesi che i campi elettromagnetici causino o promuovano il cancro. In numerosi paesi sono in corso studi su larga scala che possono aiutare a chiarire questi punti.

L’IPERSENSIBILITA’ AI CAMPI ELETTROMAGNETICI E DEPRESSIONE

Alcuni individui denunciano una “ipersensibilità” ai campi elettrici e magnetici. Queste persone chiedono di sapere se fastidi e dolori, mal di testa, depressione, letargia, disordini del sonno, ed anche convulsioni e crisi epilettiche, possano essere associati all’esposizione a campi elettromagnetici.

Vi è ben poca evidenza scientifica che sostenga l’idea di un’ipersensibilità ai campi elettromagnetici. Recenti studi scandinavi hanno trovato che, in condizioni di esposizione appropriatamente controllate, i soggetti non presentano reazioni coerenti. Per di più, non esiste alcun meccanismo biologico accettato che spieghi l’ipersensibilità. La ricerca su questo tipo di individui è difficile perché possono entrare in gioco, oltre agli effetti diretti dei campi, molte altre risposte soggettive. Ulteriori studi sulla materia sono in corso.

GLI OBIETTIVI DELLE RICERCHE ATTUALI E FUTURE

Notevoli sforzi sono in corso per approfondire gli studi sulle connessioni tra campi elettromagnetici e cancro. Le ricerche su possibili effetti cancerogeni dei campi a frequenza industriale proseguono, seppure a un livello inferiore a quello degli ultimi anni.

Gli effetti sanitari a lungo termine dell’uso di telefoni mobili costituiscono attualmente un altro settore di intensa ricerca. Non è stato scoperto nessun ovvio effetto nocivo legato a bassi livelli di campi a radiofrequenza. Tuttavia, date le preoccupazioni del pubblico per la sicurezza dei telefoni cellulari, ulteriori ricerche mirano a stabilire se, a livelli di esposizione molto bassi, possano verificarsi effetti meno ovvi.

L’ESPOSIZIONE DEGLI ARTI E DEL CORPO

L’ispezione con particelle magnetiche (MPI) è usata per le prove non distruttive di componenti metalliche. Nel corso della MPI si applica corrente elettrica a un pezzo da lavorare ferromagnetico, in modo da magnetizzarlo; eventuali difetti sulla superficie del pezzo perturbano il campo magnetico prodotto dalla corrente. Una vernice ferromagnetica applicata sulla superficie del pezzo, osservata sotto una fonte di luce adatta, consente di rilevare i difetti. Il lavoratore che compie l’ispezione del pezzo lavora generalmente molto vicino all’apparecchiatura.

  • Misurazioni in varie posizioni intorno alla apparecchiatura.
  • Risultati comparati con i LA e con i livelli di riferimento della Racc. del Consiglio1999/519/CE.
Pistola per saldatura da carrozziere tipo C
  • Pistola per saldatura da carrozziere ≪tipo C≫ recante il braccio da 160 mm. La corrente di saldatura viene trasmessa dall’unita di controllo tramite i cavi alla sinistra nella foto.
Pistola per saldatura da carrozziere tipo X
trasformatore per pistola da saldatore
  • Pistola per saldatura da carrozziere ≪tipo X≫ con elettrodi da 550 mm. Il corpo principale della pistola (tra le mani del lavoratore), che contiene anche il trasformatore da cui proviene la corrente di saldatura.
  • Valutazione

L’estensione delle aree intorno a ciascuna pistola per saldatura in cui viene superato il LA relativo agli arti è circostante gli elettrodi e per quella da 550mm le gambe del lavoratore possono trovarsi parzialmente all’interno di questa area.

Invece le mani possono trovarsi in entrambi i casi entro l’area in cui vengono superati gli LA superiore e inferiore

COSA FARE MENTRE LA RICERCA CONTINUA

Uno degli obiettivi del Progetto Internazionale CEM è aiutare le autorità nazionali a soppesare i benefici delle tecnologie che usano campi elettromagnetici rispetto alla possibilità che venga scoperto un rischio per la salute. Inoltre, l’OMS fornisce raccomandazioni per misure protettive, quando queste sono necessarie. Occorreranno alcuni anni affinché le ricerche richieste siano completate. Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fornito una serie di raccomandazioni:

  • Stretta aderenza alle normative nazionali e internazionali esistenti: queste normative, basate sulle conoscenze attuali, sono concepite per proteggere, con un ampio margine di sicurezza, ogni individuo della popolazione.
  • Semplici misure di protezione: delle barriere attorno a sorgenti di intensi campi elettromagnetici aiutano a precludere l’accesso non autorizzato ad aree ove i limiti di esposizione potrebbero essere superati.
  • Consultazione con le autorità locali e con il pubblico sulla localizzazione di nuovi elettrodotti e stazioni radio base per telefonia mobile: le decisioni sulla localizzazione devono spesso tener conto di fattori estetici e della sensibilità del pubblico. Una comunicazione aperta durante le fasi della pianificazione può aiutare il pubblico a capire e ad accettare meglio un nuovo impianto.
  • Comunicazione: un efficace sistema di informazione al pubblico e di comunicazione tra scienziati, governi, industria e pubblico può aiutare a raggiungere una generale conoscenza dei programmi che riguardano l’esposizione a campi elettromagnetici e a ridurre sensazioni di sfiducia e paura.

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