In ambito commerciale si considera come legno, o legname, la parte di tronco situata sotto la corteccia di una pianta, costituita da un insieme di fibre vegetali che svolgono le funzioni di trasporto della linfa, di immagazzinamento delle sostanze nutritive e di sostegno della pianta.
Il legno, in generale, ha scarsa conducibilità elettrica; le sue qualità isolanti dal punto di vista termico e acustico sono abbastanza buone e la sua resistenza nel tempo è lunghissima. È infiammabile e, in ambiente umido, può venire attaccato dai parassiti. L’insieme di tutte le prove di laboratorio che vengono effettuate sui materiali per studiarne sia i comportamenti alle varie sollecitazioni sia le reazioni chimiche e fisiche determina le proprietà, suddivise in chimico-fisiche, meccaniche e tecnologiche.
PROPRIETÀ CHIMICO-FISICHE
- Colore e odore: caratteristiche per cui si distingue un legno da un altro.
- Igroscopicità: capacità di assorbire acqua o umidità.
- Ritiro e dilatazione: variazioni delle dimensioni del legno per effetto dell’assorbimento o perdita di umidità.
- Conducibilità elettrica e termica: capacità del legno di opporsi al passaggio della corrente e del calore (il legno è un isolante).
PROPRIETÀ MECCANICHE
- Durezza: resistenza alla scalfittura e all’abrasione.
- Resistenza: capacità di opporsi a tutte le forze esterne come la trazione, la compressione, la torsione, la flessione e il taglio.
- Elasticità: capacità di piegarsi e di riprendere la forma iniziale.
PROPRIETÀ TECNOLOGICHE
- Plasticità: capacità di deformarsi sotto l’effetto di una forza esterna.
- Curvabilità: capacità di assumere una forma curva e di mantenerla nel tempo.
- Fendibilità: capacità di fendersi, cioè di lasciarsi spaccare nel senso della lunghezza delle fibre.
- Attitudine al taglio: capacità di lasciarsi tagliare con gli attrezzi.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE ESSENZE
I legnami possono essere classificati in base alla regione geografica di provenienza: si distinguono in legnami di zone temperate (Europa e America) ed esotici, provenienti in genere da zone tropicali. Un’altra classificazione è definita dall’albero di provenienza: legname da latifoglie, alberi che hanno foglie larghe e caduche, e legname da aghifoglie, sempreverdi con foglie aghiformi. Infine, le essenze sono distinte in base alla loro durezza.
I DIFETTI DEL LEGNO
Il legno, in quanto materiale biologico, è soggetto ad alterazioni naturali che ne compromettono il normale utilizzo tecnologico. I principali difetti sono quindi dovuti a malformazioni naturali del tronco. In alcuni casi, anche le lavorazioni a cui il legno è sottoposto possono causare delle deformazioni.
PAROLE DELLA TECNOLOGIA
Essenza: termine che indica le diverse tipologie di legno.
PUNTI DI DOMANDA
- Che cos’è il legno e quali sono le sue principali proprietà?
- Come vengono classificate le essenze del legno e quali sono le loro caratteristiche?
- Quali sono i difetti del legno?
Legni teneri:
Si lasciano scalfire facilmente anche con l’unghia. Provengono da piante che crescono velocemente, il cui legno è tenero; sono utilizzati per lavori di carpenteria e nella produzione di paste per carta.
Legni resinosi:
Sono legni teneri che contengono abbondante resina, caratteristica di tutte le conifere.
Legni duri:
Provengono da piante che crescono in climi temperati, il cui legno è duro e compatto; sono ricchi di lignina, non si lasciano scalfire facilmente.
Legni esotici:
Provengono da zone tropicali, dove esiste un’unica stagione e la crescita degli alberi è continua. I legni sono duri e compatti. Non sempre questi legni provengono da foreste gestite in modo sostenibile, di conseguenza occorre fare attenzione prima di acquistare manufatti realizzati con queste essenze.
Cipollatura o lunatura:
Formazione di distacchi tra le fibre attorno agli anelli di accrescimento contigui, proprio come in una cipolla tagliata trasversalmente.
Fenditure o raggi midollari:
Distacchi tra le fibre che avvengono in modo radiale, dalla corteccia verso il midollo.
Eccentricità:
Spostamento del midollo verso l’esterno.
Nodi vivi:
Inserzioni di giovani rami che non si sono sviluppati. Questi nodi esaltano la bellezza del legno.
Nodi morti:
Rappresentano il punto di sviluppo dei rami e con la stagionatura spesso si staccano lasciando un buco.
N.B.: – Storia
Fin dall’antichità l’uomo ha utilizzato il legno, impiegandolo nella costruzione di armi per la caccia e attrezzi per coltivare; ne comprese anche l’utilità come combustibile e poté servirsene per scaldarsi, cuocere i cibi, tenere lontani gli animali feroci e illuminare. Successivamente affinò alcune tecniche e imparò a costruire piroghe e poi navi per scoprire nuove terre e scambiare le merci. La versatilità di questo materiale e la sua facilità di lavorazione fecero sì che il suo impiego continuasse per i millenni successivi.
Già gli antichi Egizi conoscevano la tecnica dell’impiallacciatura; i Romani usavano il legno per costruire le imponenti strutture ancora oggi visibili; nel Medioevo gli artigiani creavano svariati oggetti: da quelli più piccoli di uso quotidiano ai mobili intarsiati per arredare le case.
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