FUCINATURA

DEFINIZIONE

È l’operazione che permette di modificare a caldo la forma e le dimensioni dei metalli per mezzo d sforzi d’urto e pressione.

ATTREZZI DEL FUCINATORE

 Nella fucinatura a mano gli attrezzi si possono classificare per:

1. Resistere: incudine, tasso, bicornia.
2. Battere: mazza (da 3 a 10 kg) e martelli.
3. Afferrare: Tenaglie (con la bocca di forma diversa).
4. Tagliare e forare: taglioli e punzoni da manico e con codolo.
5. Spianare: presselle quadrate, allargate e a stivale.
6. Stampare: chiodaia, strangolatore, stampi diversi da manico e per incudine.
7. Misurare: metro metallico, squadre di relativa precisione, compassi, reggimetri, calibri fissi in lamiera con misure diverse.

PREPARAZIONE DEL FUOCO

1. Togliere i residui di scorie e disporre sopra la “bocca d’aria” un mucchietto di legna secca.
2. Soltanto quando questa sia ben accesa, sovrapporle i pezzi di carbone (già un po’ bruciati), quindi regolare l’aria e coprire completamente.
3. È conveniente spruzzare con acqua il carbone attorno al fuoco perché non si espanda.
4. La massima quantità di calore che sviluppa il carbone acceso, corrisponde al momento in cui è senza scorie e non fa più fumo.

RISCALDAMENTO

• Occorre impratichirsi nell’apprezzare a occhio la temperatura e conoscere la temperatura massima a cui si può scaldare ogni materiale, perché non avvengano trasformazioni strutturali dannose.
• Il ferro dolce si può fucinare da 800° a 1300°; per gli acciai duri al carbonio non si deve oltrepassare i 900°e sospendere a 700; gli acciai rapidi si portano a 1300° e si sospende la forgiatura a 800°; per acciai speciali, osservare le norme date dai fabbricanti.
• Il ferro e gli acciai sono luminosi a 500° e quindi prendono i seguenti colori alle diverse temperature:

• Un grave ostacolo per apprezzare a occhio la temperatura è l’eccessiva luminosità del locale; i metalli caldi si devono quindi osservare a mezza luce.
• Un acciaio extradolce scaldato a 950° ha un carico di rottura di 5 kg/mm2 mentre a 700° la resistenza aumenta a 20 kg/mm2: il lavoro di fucinatura risulta quindi più economico a temperature più elevate.

USO DEL MARTELLO

1. Il martello è il principale attrezzo del fucinatore, lo deve quindi maneggiare correttamente; il difetto principale dei principianti è quello di non tenerlo parallelo all’incudine nel senso trasversale quando si batte; ciò trasforma un pezzo rettangolare o quadrato in altro di forma romboidale o trapezoidale; appena ci si accorge, bisogna correggere tale difetto battendo sopra gli spigoli più lunghi per far ritornare la sezione in quadro.
2. È necessario rendersi conto della deformazione prodotta dal colpo di martello, non solo in relazione all’intensità del colpo, ma anche dalla maniera in cui il pezzo si trova appoggiato. Per esempio per stirare, si ottiene un effetto molto maggiore appoggiando il pezzo sullo spigolo dell’incudine, oppure battendo con la penna del martello.

OPERAZIONI DI FUCINATURA A MANO

• Stiratura: allarga ed allunga a spese dello spessore.
• Spianatura: dopo la stiratura, con pressella e mazza.
• Strangolatura: diminuisce la sezione in un punto dato.
• Ricalcatura: aumenta la sezione in un punto dato.
• Foratura: con punzoni (taglioli per fori molto grandi).
• Taglio: con taglioli a manico e fissi sull’incudine.
• Stampaggio: con stampi e matrici semplici.
• Mandrinatura: per ingrandire dei fori a caldo.
• Piegatura o curvatura di barre sull’incudine o nella morsa articolata.

AVVERTENZE E ANTINFORTUNISTICA

1. Non fissare di continuo il fuoco della fucina.
2. Usare tenaglie efficienti per sostenere pezzi corti.
3. Non far scaldare troppo le tenaglie (modificherebbero la loro forma).
4. Prepararsi convenientemente all’uso del martello (vedi articolo scalpellatura).
5. Un colpo di martello mal dato sull’incudine può produrre gravi inconvenienti.

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