FILETTATURA A MANO

DEFINIZIONE

È l’operazione con la quale si ricava, in un cilindro, il filetto della vite o in un foro il fletto della madrevite. A mano si costruiscono le viti con le filiere e le madreviti con i maschi.

ELEMENTI VITE – MADREVITE (Figura 1 – 2)

• Passo: distanza fra due filetti della stessa elica.
• Angolo: formato dai due fianchi delle viti triangolari.
• Diametri: esterno (d-D); medio (dm- Dm); interno (dn –Dn) (figura 1 – 2).
• Senso: che può essere destro o sinistro.
• Forma del filetto: triangolare, quadrato, trapeziodale o rotondo.
• Sistema della vite: che stabilisce la forma, la successione dei “Ø” diametri ed il passo.

SISTEMI PRINCIPALI DI VITI

1. Metrico: MA 8passo normale) MB (passo fino); vi sono pure altri passi metrici per usi speciali: MC,MD,ME.
2. Whitworth (con misure inglesi): normale, fine, gas; vi sono pure altri sistemi in pollici per usi speciali: SAE (auto), ASPT (tubi) ecc..

MISURAZIONE PRATICA DEL PASSO

1. Con contafiletti (figura 3).
2. Misurando 10 filetti e dividendo la distanza per 10 (figura 4).
3. Contando i filetti contenuti in un pollice (figura 5).
4. Con un maschio di egual passo.

DATI SULLA ESECUZIONE A MANO DELLA MADREVITE

I maschi per viti triangolari sono sempre in serie di 3 per ogni passo e per ogni “Ø” diametro (sgrossatore, intermedio e finitore) e si fabbricano in due modi principali:

1. Con progressione di conicità: con angoli di 3°, 7°, 23° (vedi articolo: filettare a mano fori passanti e ciechi).
2. Con progressione di diametri: con lo sgrossolatore ed intermedio, aventi i filetti smussati (vedi articolo: filettare a mano fori passanti e ciechi).

Queste due serie di maschi servono indistintamente per fori passanti e ciechi.

L’angolo dei denti varia, nei maschi, in relazione al materiale da filettare (vedi articolo: filettare a mano fori passanti e ciechi) ed inoltre i maschi moderni vengono rettificati dopo la tempra per una maggiore precisione ed efficienza di taglio.

A causa del rigonfiamento del materiale, il foro da filettare deve essere di un “Ø” diametro (Dt) leggermente maggiore di quello teorico (Dn), secondo il coefficiente K della tabella:

NOTA

1. Usare K minimo per maschiare acciai e alluminio
2. Usare K massimo per maschiare ghisa e bronzo

ESEMPI:

1) Per maschiare un foro su acciaio con maschi di D = M 14 x 1,5, si dovrà forare:

Dt = D – K x p

Dt = 14 – 0,95 x 1,5 = 14-1,425 = 12,575

Forare con punta elicoidale di “Ø” diametro 12,5

2) Per maschiare su ghisa usando gli stessi maschi si dovrà forare:

Dt =14 – 1,05x 1,5= 14 – 1,575 = 12,425

Forare con punta elicoidale di “Ø” diametro 12,4

DIAMETRI DELLE FORATURE PRELIMINARI

DATI SULLA ESECUZIONE A MANO DELLE VITI

Le filiere per viti triangolari possono essere:

1. A due cuscinetti regolabili (vedi articolo: filettare a mano con filiera in figura 3); eseguiscono il filetto in varie passate.
2. Tonde regolabili (vedi articolo: filettare a mano con filiera in figura 2) con un taglio radiale che permette una minima espansione nel “Ø” diametro.
3. Tonde chiuse: senza taglio radiale, per fare il filetto in una sola passata per piccolo “Ø” diametro.
4. A pettini (con blocchetti di guida) per filettare tubi sino a 6” (vedi articolo: filettare a mano con filiera in Figura 7)

Le filiere hanno una svasatura di 30° da un lato, per facilitare l’entrata del tondino, e quelle moderne hanno pure i taglienti rettificati.

A causa del rigonfiamento il diametro (Dt) del tondino da filettare dovrà essere alquanto più piccolo del “Ø” diametro (d), cioè:

Esempio: per filettare una vite M 16 x 2 il tondino dovrà essere.

LUBRIFICAZIONE

1. Per acciaio: oli vegetali (di colza, di lardo, ecc..).
2. Per ghisa, alluminio: petrolio.

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