DISPOSITIVI DI RILEVAMENTO E PROTEZIONE

dispositivi di rilevamento e protezione

I Dispositivi di rilevamento hanno la funzione di rilevare la presenza di una persona che entra o si trova all’interno di una zona pericolosa.

Se si sceglie il rilevamento come metodo di riduzione dei rischi, il progettista deve essere consapevole della necessità di un completo sistema di sicurezza. Il dispositivo di sicurezza, da solo, non fornisce la necessaria riduzione dei rischi.

Questo sistema di sicurezza, generalmente, è costituito da tre blocchi:

  • Un dispositivo di ingresso che rileva l’accesso al pericolo
  • Un dispositivo logico che elabora i segnali provenienti dal dispositivo di rilevamento, controlla lo stato del sistema di sicurezza e attiva o disattiva i dispositivi di uscita
  • Un dispositivo di uscita che controlla l’attuatore (ad es. un motore)

TIPI DI DISPOSITIVI DI RILEVAMENTO

Sono disponibili diversi dispositivi alternativi e la scelta può dipendere da diversi fattori:

  • Frequenza di accesso,
  • Tempo di arresto del pericolo,
  • Importanza del completamento del ciclo della macchina,
  • Contenimento di pezzi scagliati con violenza, fluidi, nebbie, vapori, ecc.

In particolare protezioni mobili, adeguatamente selezionate, possono essere interbloccate per offrire protezione contro pezzi scagliati con violenza, fluidi, nebbie e altri tipi di pericolo; questo tipo di protezione viene spesso utilizzata quando l’accesso al pericolo non è frequente.

Le protezioni interbloccate possono anche essere bloccate per impedire l’accesso alla macchina durante il ciclo e quando la macchina impiega molto tempo per fermarsi.

Si ricorda che la scelta migliore di misura protettiva è un dispositivo o un sistema che garantisca la massima protezione con la minima interferenza nel normale funzionamento della macchina. E tutti gli aspetti della macchina devono essere considerati poiché l’esperienza insegna che si tende a non utilizzare o ‘aggirare’ un sistema difficile da usare.

I dispositivi di rilevamento accesso – ad esempio barriere fotoelettriche, pedane e scanner, forniscono un rapido e facile accesso alla zona di pericolo e vengono spesso selezionati quando gli operatori devono accedere frequentemente a tale zona. Questo tipo di dispositivi non fornisce protezione contro pezzi scagliati in aria, nebbie, fluidi o altri tipi di pericoli.

Per tali dispositivi due funzioni di sicurezza possono essere necessarie:

  • Disattivare o disabilitare l’alimentazione quando un persona entra nell’area pericolosa.
  • Evitare l’attivazione o l’abilitazione dell’alimentazione quando una persona si trova nell’area pericolosa

Sebbene possano sembrare simili, sono in realtà due funzioni diverse. Per realizzare la prima funzione occorre disporre di un dispositivo di protezione, ossia un dispositivo che rilevi che una parte del corpo della persona si trova oltre un determinato punto e invii un segnale per disinserire l’alimentazione. Se la persona riesce a oltrepassare il punto di intervento e la sua presenza non è più rilevata, la seconda funzione (evitare il reinserimento dell’alimentazione) non è stata realizzata.

La famiglia dei dispositivi di rilevamento accesso ad esempio comprende:

Barriere fotoelettriche di sicurezza: possono essere descritte semplicemente come sensori di presenza fotoelettrici concepiti specificatamente per proteggere il personale dai movimenti pericolosi delle macchine. Sono inoltre soluzioni più ergonomiche rispetto alle protezioni meccaniche. Sono perfette per le applicazioni in cui il personale necessita di accedere frequentemente e facilmente a un punto di lavoro pericoloso.

Laser scanner di sicurezza: sono dotati di uno specchio rotante che deflette gli impulsi luminosi su un arco, creando un piano di rilevamento. La posizione dell’oggetto è determinata dall’angolo di rotazione dello specchio. Usando la tecnica ‘time-of-flight’ (tempo di volo) di un raggio riflesso di luce invisibile, lo scanner può rilevare anche la distanza dell’oggetto dallo scanner stesso. Considerando la distanza misurata e la posizione dell’oggetto, il laser scanner ne determina la posizione esatta.

Pedane di sicurezza sensibili alla pressione: questi dispositivi servono a proteggere un’area a pavimento intorno alla macchina. Una matrice di pedane interconnesse viene disposta intorno all’area pericolosa e qualsiasi pressione esercitata sulla pedana (ad esempio il passo di un operatore) farà sì che l’unità di controllo della pedana tolga alimentazione alla fonte di pericolo. Le pedane sensibili alla pressione sono spesso usate nell’ambito di un’area recintata contenente diverse macchine, ad esempio nelle celle automatizzate flessibili di produzione o a robot.

Bordi sensibili alla pressione: questi dispositivi sono strisce di bordatura flessibili che possono essere montate sui bordi di una parte in movimento, ad esempio un piano macchina o una porta automatica, che potrebbero schiacciare o ferire gli operatori. Se la parte in movimento urta l’operatore (o viceversa), il bordo sensibile flessibile viene premuto, comandando l’interruzione dell’alimentazione del componente pericoloso. I bordi sensibili possono inoltre essere usati per proteggere le macchine che potrebbero intrappolare l’operatore. Se un operatore resta intrappolato nella macchina, il contatto con il bordo sensibile provocherà lo spegnimento dell’alimentazione.

N.B.: Tali dispositivi – barriere fotoelettriche, scanner, pedane e bordi sensibili sono classificati come ‘dispositivi di protezione’. In effetti non impediscono l’accesso, semplicemente si attivano quando lo rilevano, segnalandolo. La capacità di garantire la sicurezza dipende interamente dalla loro capacità di rilevamento e di interruzione. In generale, sono adatti solo a macchine che si arrestano in tempi ragionevolmente rapidi dopo l’interruzione dell’alimentazione.

ATTIVITA’ DEL FABBRICANTE DI UNA MACCHINA

Il fabbricante prima di immettere sul mercato e/o di mettere in servizio una macchina svolge una serie di attività che non sono visibili all’utilizzatore se non indirettamente.

Infatti verifica che la stessa soddisfi i requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute ad essa applicabili contenuti nell’Allegato I della Direttiva macchine, si accerta che il fascicolo tecnico sia disponibile, “espleta le appropriate procedure di valutazione della conformità”.

DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITA’

Ciò che l’utilizzatore deve assolutamente “vedere” e di cui deve entrare in possesso si compone della dichiarazione CE di conformità, della marcatura CE apposta sulla macchina e delle informazioni necessarie quali ad esempio le istruzioni

Le norme sulle macchine sono classificate in tre tipi: A, B e C. Occorre distinguere la natura della presunzione di conformità conferita dall’applicazione dei differenti tipi di norme armonizzate.

Le norme di tipo A riguardano i concetti di base, la terminologia e i principi di progettazione applicabili a tutte le macchine. Per tale motivo la sola applicazione di queste norme non è sufficiente a garantire la conformità ai pertinenti requisiti essenziali e pertanto non è sufficiente per la presunzione di conformità.

Le norme di tipo B trattano aspetti specifici della sicurezza delle macchine o differenti tipi di protezioni che possono essere utilizzati per una vasta gamma di macchine. L’applicazione di una norma di tipo B conferisce la presunzione di conformità ai requisiti essenziali della Direttiva macchine a cui la stessa si riferisce nel caso in cui una norma di tipo C o la valutazione dei rischi del fabbricante indichi che la soluzione tecnica contenuta nella norma di tipo B è adeguata per una particolare categoria o modello di macchina.

Le norme di tipo C forniscono specifiche per una data categoria di macchine come, ad esempio, le presse meccaniche, le piattaforme a sviluppo verticale o le seghe circolari per la lavorazione del legno. L’applicazione di una norma di tipo C sulla base della valutazione dei rischi del fabbricante conferisce la presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute della Direttiva macchine coperti dalla norma.

Le norme orizzontali di tipo A e B possono essere utili ai fabbricanti che progettano macchine per le quali non sono disponibili norme di tipo C.

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