CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI NELL’AMBIENTE DI LAVORO

classificazione dei rischi nell'ambiente di lavoro

I rischi presenti negli ambienti di lavoro, che possano tradursi in un danno per i lavoratori possono essere divisi in tre grandi categorie:

RISCHI PER LA SICUREZZA

I Rischi per la Sicurezza, o Rischi di natura infortunistica, sono quelli responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.).

Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o protezione nei confronti di tali tipi di rischi deve mirare alla ricerca di un equilibrio bio-meccanico tra uomo, struttura, macchina, sulla base dei più moderni concetti ergonomici.

Riguardano tutte le situazioni dalle quali può derivare un incidente sul lavoro provocato da un contatto traumatico con uno strumento o con una struttura mobile presente in azienda.

E’ questo il caso dei danni riportati in conseguenza di carenze strutturali, per mancanza di apparecchiature di emergenza o per assenza di protezioni sugli apparecchi e sui macchinari, oppure derivanti da impianti elettrici non protetti o come conseguenza di esplosione o incendio.

I rischi per la sicurezza (rischi di natura infortunistica) sono dovuti a:

  • Strutture
  • Macchine
  • Impianti Elettrici
  • Sostanze pericolose
  • Incendio – esplosioni

RISCHI PER LA SALUTE

I Rischi per la salute, o Rischi igienico – ambientali, sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di natura chimica, fisica e biologica, con seguente esposizione del personale addetto.

Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o di protezione nei confronti di tali tipi di rischio deve mirare alla ricerca di un equilibrio bio – ambientale tra uomo e ambiente di lavoro.

Appartengono a questa categoria i rischi dovuti ad esposizione agli agenti chimici, cancerogeni e mutogeni, oppure agli agenti fisici e biologici. Sono quelli che maggiormente incidono sull’aspetto fisico e biologico dei lavoratori che svolgono mansioni in cui è richiesta l’esposizione o il contatto con agenti nocivi, laddove per contatto si intende anche l’esposizione agli agenti fisici, cioè le fonti di emissione di rumori, vibrazioni, ultrasuoni e radiazioni, i cui effetti non sono immediatamente visibili.

I rischi per la salute (Rischi di natura igienico ambientale) sono dovuti a:

Agenti Fisici:

  • Traumi e/o ferite dovute all’utilizzo di macchinari e/o utensili.
  • Esposizione a radiazioni ionizzanti.
  • Movimentazione manuale di carichi.

Agenti Chimici

Agenti Biologici

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

Tali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra “l’operatore” e “l’organizzazione del lavoro” in cui è inserito. Il rapporto in parola è peraltro immerso in un “quadro” di compatibilità ed interazioni che è di tipo oltre che ergonomico anche psicologico ed organizzativo.

La coerenza di tale “quadro”, pertanto può essere analizzata anche all’interno di possibili trasversalità tra rischi per la sicurezza e rischi per la salute.

Sono i rischi che dipendono dall’insieme dei rapporti lavorativi, interpersonali e di organizzazione che si creano all’interno di un ambito lavorativo. L’organizzazione del lavoro, ad esempio, svolge un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda l’intensità del lavoro sia dal punto di vista psicologico che fisico, quindi i rischi che ne possono derivare devono essere attentamente valutati dal datore di lavoro e dal medico competente.

I rischi per la sicurezza e la salute (rischi di natura trasversale) sono dovuti a:

A)  Organizzazione del lavoro:

  •  Processi di lavoro usuranti: p.es. lavori in continuo, sistemi di turni, lavoro notturno).
  • Pianificazione degli aspetti attinenti alla sicurezza e la salute: programmi di controllo e monitoraggio.
  • Manutenzione degli impianti, comprese le attrezzature di sicurezza.
  • Procedure adeguate per far fronte agli incidenti e a situazioni di emergenza.
  • Movimentazione manuale dei carichi.
  • Lavoro ai videoterminali.

 B) Fattori psicologici

  • Intensità
  • Monotonia
  • Solitudine
  • Ripetitività del lavoro

C) Fattori ergonomici

  • Sistemi di sicurezza e affidabilità delle informazioni.
  • Conoscenze e capacità del personale.
  • Norme di comportamento.
  • Soddisfacente comunicazione e istruzioni corrette in condizioni variabili.
  • Conseguenze di variazioni ragionevolmente prevedibili dalle procedure di lavoro in Condizioni di sicurezza.
  • Ergonomia delle attrezzature di protezione personale e del posto di lavoro.
    Carenza di motivazione alle esigenze di sicurezza.

D) Condizioni di lavoro difficili

  • Lavoro con animali.
  • Lavoro in atmosfere a pressione superiore o inferiore al normale.
  • Condizioni climatiche esasperate.
  • Lavoro in acqua: in superficie (es. piattaforme) e in immersione.

E) Stress lavoro-correlato

Nello svolgimento della valutazione, quindi, ci riferisce, in particolare, ad alcune situazioni di carattere generale evidenziate nel seguito:

1) Impiego delle attrezzature di lavoro

  • Elementi in movimento rotatorio o traslatorio non sufficientemente protetti, che possono causare schiacciamenti, tagli, perforazioni, urti, agganciamenti o trazioni.
  • Elementi o materiali in movimento libero (caduta, rotolamento, scivolamento, ribaltamento, dispersione nell’aria, oscillazione, crolli) cui possono conseguire danni per le persone.
  • Movimenti di macchinari veloci.
  • Pericolo di incendio e di esplosione (per attrito; serbatoi in pressione).
  • Intrappolamento.

2) Metodi di lavoro e disposizione degli impianti

  • Superfici pericolose (bordi acuminati, spigoli, punte, superfici abrasive, parti protundenti).
  • Sostanze pericolose (reattivi instabili, esplosivi, infiammabili, corrosivi, tossici con effetto immediato).
  • Vani, accessi e delimitazioni.
  • Attività in quota.
  • Compiti che comportano movimenti/posizioni innaturali.
  • Spazi limitati (necessità di lavorare tra parti fisse).
  • Caratteristiche dei piani di calpestio e delle superfici perimetrali.
  • Stabilità del posto di lavoro.
  • Conseguenze derivanti dalla necessità di indossare dispositivi di protezione individuali non adeguati agli altri aspetti dell’attività lavorativa.
  • Tecniche e metodi di lavoro.
  • Ingresso e lavoro in spazi confinati.

3) Impiego dell’elettricità

  •  Pannelli di comandi elettrici.
  • Impianti elettrici, (reti principali di alimentazione, circuiti di illuminazione).
  • Attrezzature, sistemi di controllo e di isolamento a comando elettrico.
  • Impiego di attrezzi elettrici portatili.
  • Incendi o esplosioni causati dall’energia elettrica.
  • Cavi elettrici sospesi.

4) Esposizione a sostanze o preparati pericolosi per la sicurezza e la sanità

  • Inalazione, ingestione e/o assorbimento cutaneo di materiale pericoloso per la salute (compresi aerosol e polveri) con effetti differiti e/o cronicizzanti.

5) Esposizione ad agenti fisici

  • Esposizione a radiazioni elettromagnetiche (calore, luce, radiazioni ionizzanti).
  • Esposizione al laser.
  • Esposizione al rumore o ad ultrasuoni.
  • Esposizione a vibrazioni meccaniche.
  • Esposizione a sostanze/apparecchiature ad alta temperatura.
  • Esposizione a sostanze/apparecchiature a temperatura molto bassa.
  • Presenza di fluidi sotto pressione.

6) Esposizione ad agenti biologici

  • Rischio di infezioni derivanti dalla manipolazione e dall’esposizione non intenzionale a microrganismi, esotossine ed endotossine.
  • Presenza di allergeni.

7) Fattori ambientali ed ambiente di lavoro

  • Dimensioni delle superfici e volumetrie disponibili.
  • Illuminazione non adeguata o tecnicamente errata.
  • Controllo inadeguato di temperatura, umidità, ventilazione.
  • Presenza di agenti inquinanti.

8) Interazione del posto di lavoro e dei fattori umani

  •  Dipendenza dei sistemi di sicurezza dalla necessità di ricevere e di elaborare con cura le informazioni.
  • Dipendenza dalle conoscenze e dalle capacità del personale.
  • Dipendenza dalle norme di comportamento.
  • Dipendenza da una soddisfacente comunicazione e da istruzioni corrette per far fronte a condizioni mutevoli.
  • Conseguenze di deviazioni ragionevolmente prevedibili dalle procedure di lavoro in condizioni di sicurezza.
  • Adeguatezza dei dispositivi di protezione individuale.
  • Scarsa motivazione alla sicurezza.
  • Fattori ergonomici, quali la progettazione del posto di lavoro per renderlo conforme alle esigenze del dipendente.

9) Fattori psicologici

  •  Difficoltà del lavoro (intensità, monotonia).
  • Dimensioni dell’ambiente di lavoro (per es. claustrofobia, solitudine).
  • Ambiguità del ruolo e/o situazione conflittuale.
  • Contributo al processo decisionale con conseguenze sul lavoro e sulle mansioni.
  • Lavoro molto esigente a scarso controllo.
  • Reazioni in caso di emergenza.

10) Organizzazione del lavoro 

  • Fattori condizionati dai processi di lavoro (lavoro in continuo, sistemi di turni, lavoro notturno).
  • Sistemi efficaci di gestione e accordi per l’organizzazione, la pianificazione, il monitoraggio ed il controllo degli aspetti attinenti alla sicurezza ed alla salute.
  • Manutenzione degli impianti, comprese le attrezzature di sicurezza.
  • Accordi adeguati per far fronte agli infortuni ed a situazioni di emergenza.

RISCHIO DI STRESS DA LAVORO CORRELATO

E’ uno dei più difficili rischi da individuare a causa dell’assenza di un danno causato immediatamente riscontrabile. A questa tipologia appartengono soprattutto querischi di origine psico-sociale che colpiscono l’aspetto emotivo del lavoratore.

Lo sviluppo da parte del datore di lavoro di strumenti idonei a programmare una distribuzione più equa o più gratificante del carico delle mansioni da svolgere, possono essere degli ottimi metodi per migliorare le condizioni lavorative. Parallelamente è necessario che anche i lavoratori frequentino dei corsi formativi per saper riconoscere le forme nocive di stress e per imparare a gestirlo positivamente

Condizione, talvolta accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale, che si instaura quando le richieste provenienti dall’ambiente lavorativo eccedono le capacità dell’individuo nel fronteggiare tali richieste.

  • Fattori propri del contesto e del contenuto del lavoro.

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