LA PROTEZIONE DAGLI INCENDI

la protezione dagli incendi

La protezione dagli incendi si suddivide in:

  • Protezione attiva.
  • Protezione passiva.

LA PROTEZIONE ATTIVA

Nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare le seguenti fasi caratteristiche:

  • Fase di ignizione.
  • Fase di propagazione.
  • Incendio generalizzato ( flash over ).

La protezione attiva è l’insieme delle misure che richiedono l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto ai fini di una precoce rilevazione, segnalazione, spegnimento di un incendio come ad esempio:

  • L’installazione di estintori ed idranti.
  • L’installazione di impianti per la rilevazione e la segnalazione degli incendi.
  • L’installazione di spegnimento automatici.
  • Dispositivi di segnalazione e d’allarme.
  • Evacuazione di fumo e calore.

Per le attività aventi un numero di lavoratori superiore a dieci, deve essere inoltre predisposto il “piano d’emergenza” nel quale vengono riportate le misure straordinarie di intervento nel caso si sviluppi un incendio e le norme comportamentali di prevenzione e protezione alle quali è fondamentale attenersi per prevenirli.

MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA – GLI ESTINTORI

L’estintore è un’apparecchiatura mobile destinata allo spegnimento di fuochi mediante emissione autonoma di prodotti idonei. Gli estintori rappresentano un elemento indispensabile per la sicurezza di qualsiasi edificio o veicolo a motore. Un estintore perfettamente efficiente può risultare più utile di tutti i mezzi presenti in un Comando dei Vigili del Fuoco: se impiegato tempestivamente e correttamente su un principio d’incendio, entro i limiti della sua capacità estinguente, consente di contenere i danni materiali e tutelare l’incolumità delle persone. Innumerevoli tragedie si potrebbero evitare con l’uso tempestivo di un estintore.

COMPONENTI DI UN ESTINTORE

Un estintore è in genere costituito dai seguenti componenti:

  • Uno o più serbatoi, atti a contenere l’agente estinguente, il propellente o ambedue.
  • Una valvola, atta ad intercettare e/o regolare il flusso dell’agente estinguente.
  • Una manichetta, ossia un tubo flessibile che consente il facile indirizzamento dell’agente estinguente nelle direzioni opportune (questa può mancare negli estintori di piccola taglia, fino a 3 kg).
  • Un agente estinguente che, spruzzato o sparso o comunque posto a contatto del fuoco, interagisce con questo spegnendolo o limitandolo.
  • Un propellente, gas atto all’espulsione dell’agente estinguente.
serbatoio per estintore portatile

Il serbatoio (vedi figura) è normalmente in materiale metallico (acciaio o alluminio nella maggior parte dei casi), ottenuto per calandratura, imbutitura e saldatura o per estrusione, e poggia su una base 1b che può essere integrale al serbatoio o, come in figura, applicata esternamente, ma è comunque necessaria per consentire lo stabile appoggio a terra; la ghiera 1a, di solito filettata internamente, consente la connessione alla valvola.

CLASSIFICAZIONE DEGLI ESTINTORI

Le norme in vigore definiscono l’estintore come un apparecchio a comando manuale. Nell’uso comune, si possono considerare estintori anche altri modelli. Potremo quindi definire:

  • Estintori manuali: quelli che richiedono l’azionamento di dispositivi posti sull’estintore stesso o su parti ad esso collegate stabilmente.
  • Estintori ad azionamento remoto: quelli che possono essere comandati a distanza.
  • Estintori automatici: quelli che sono azionati dal verificarsi di particolari cause (tipicamente l’aumento di temperatura).

Vengono suddivisi in estintori portatili e carrellati.
Gli estintori vengono poi classificati in base alla capacità di estinguere i diversi combustibili che generano il fuoco (vedi classificazione degli incendi: A, B, C, D e incendi di natura elettrica).

 

TIPOLOGIE DI ESTINTORI

Esistono poi varie tipologie di estintori, secondo il tipo di estinguente:

Queste sono le tipologie di estintori in relazione alla sostanza estinguente:

  • Ad acqua: ormai in disuso.
  • A schiuma: adatto per liquidi infiammabili.
  • A polvere: adatto per liquidi infiammabili ed apparecchi elettrici.
  • Ad anidride carbonica (CO2): idoneo per apparecchi elettrici.
  • Ad idrocarburi alogenati (halon e sostanze alternative): adatto per motori di macchinari.
  • Ad agente pulito.

La scelta del tipo di estinguente da utilizzarsi deve essere fatta non solo considerando il tipo d’incendio (classe) che può essere spento ma anche l’ambiente e i macchinari coinvolti (ad es. su apparecchiature elettriche è preferibile utilizzare un estintore a CO2 anziché a polvere per ridurne il danneggiamento.

METODO DI IMPIEGO

Gli estintori vanno usati soltanto su principi di incendio localizzati e comunque se si è ricevuta adeguata istruzione.

Gli estintori sono in molti casi i mezzi di primo intervento più impiegati per spegnere i principi di incendio.
Su ciascun estintore sono indicate le classi dei fuochi ed i focolai convenzionali che è in grado di estinguere (es. 21A 89BC è un estintore in grado di spegnere un fuoco di classe sia A che B e C; i numeri che precedono le lettere indicano le rispettive quantità di combustibile standard che può essere spento: maggiore è il numero, maggiore è la capacità estinguente), e le istruzioni d’uso sufficienti a garantire efficacia e rapidità d’uso.

Attenersi alle istruzioni d’uso dell’estintore:

Gli estintori devono essere approvati dal Ministero degli Interni e recare gli estremi dell’approvazione (n° e data).

istruzioni d'uso dell'estintore

LA VALVOLA DI UN ESTINTORE PORTATILE

valvola di un estintore portatile

La valvola (vedi figura 3) è in linea di massima composta da un corpo, normalmente in ottone stampato, alluminio fuso o resine tecniche ad alta resistenza; un pulsante di azionamento 4b, una maniglia 4c un manometro (o altro indicatore di pressione) 4d, una sicura 4e per evitare azionamenti non intenzionali ed infine un pescante 4f.

Alcune caratteristiche sono comuni a tutti gli estintori, quali il colore rosso, la presenza di una maniglia di sollevamento, la sicura; altre sono specifiche degli estintori a pressione permanente, quali il manometro.

MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI

Sinteticamente, è possibile riassumere le varie fasi della manutenzione:

  • Sorveglianza: misura preventiva finalizzata alla verifica della presenza, dell’integrità e dell’accessibilità dell’estintore. Viene eseguita da personale istruito presente sul posto; è un semplice esame visivo e pertanto non sostituisce le operazioni in seguito riportate, che devono essere svolte da personale abilitato e attrezzato. La sorveglianza si esegue con cadenza mensile.
  • Controllo: operazione con frequenza semestrale, atta a verificare il buon funzionamento dell’apparecchio. Il controllo consiste in un esame visivo esterno dell’estintore, e nella verifica della pressione del gas propellente tramite manometro esterno certificato.
  • Revisione: operazione atta a verificare l’efficienza e lo stato di conservazione dell’estintore e di tutti i suoi componenti, comprende la sostituzione dell’estinguente e dei dispositivi di sicurezza contro le sovrappressioni. La revisione richiede lo smontaggio del gruppo valvola e l’ispezione interna del serbatoio, in questa fase è preferibile sostituire le guarnizioni di tenuta.
  • Collaudo: verifica della stabilità del serbatoio riferita alla pressione. La frequenza dell’operazione dipende dal tipo di estintore e dalla data di costruzione.

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