IL RISCHIO INCENDIO

In qualunque ambiente di lavoro esiste la probabilità che si creino le condizioni favorevoli all’innesco di una fiamma. L’incendio rappresenta e ha rappresentato da sempre il fattore di maggior rischio per le attività umane e pertanto nel corso dei tempi sono stati creati metodi per prevenirlo e strumenti per combatterlo.

Il rischio incendio è aumentato nel corso del tempo. La rivelazione incendio è divenuta una necessità primaria per evitare danni alle persone ed alle infrastrutture.

L’incendio è un fuoco, una reazione ossidativa (o combustione) sufficientemente rapida di cui si è perso il controllo. Si sviluppa senza limitazioni nello spazio e nel tempo dando luogo, dove si estende, a calore, fumo, gas e luce.

LA COMBUSTIONE

rischio incendio

La combustione è una reazione chimica che avviene fra due elementi diversi (combustibile e comburente) con sviluppo di calore, luce, gas, fumo ed eventualmente produzione di ceneri.

La combustione può avvenire con o senza sviluppo di fiamme superficiali, questo in relazione alla capacità del combustibile di sviluppare “particelle” volatili che possano “bruciare” anche a distanza dal materiale stesso.

Perché si abbia la combustione è necessaria la presenza di tre elementi contemporaneamente:

  • Il combustibile (solido, liquido, gassoso).
  • Il comburente (l’aria, contenente ossigeno o altre sostanze che liberano ossigeno).
  • L’energia d’innesco(calore, temperatura).

Il fenomeno può essere rappresentato dal cosiddetto “TRIANGOLO DEL FUOCO”.

CONDIZIONI PER L’INCENDIO

Per far sì che avvenga un incendio è necessario che siano presenti tre elementi fondamentali (le “tre C” o triangolo di fuoco):

  • Combustibile: è qualsiasi materiale atto a bruciare. Combustione è una reazione chimica sufficientemente rapida di una sostanza combustibile ed una comburente che dà luogo allo sviluppo di calore, fiamma, gas, fumo e luce. I materiali infiammabili sono classificati in base alla loro reazione al fuoco in 7 classi da 0 (incombustibile) a 6.
  • Comburente: è il ruolo svolto usualmente dall’ossigeno L’aria che noi respiriamo è composta da 78% di azoto, 21% di ossigeno e l’1% di altri gas.
  • Calore: è necessario per portare il combustibile al punto di infiammabilità, l’innesco avviene in presenza di un’adeguata temperatura.

Per prevenire il rischio d’incendio o di esplosione è necessario conoscere i rischi propri dell’azienda, connessi sia da fattori produttivi sia da fattori ambientali.

Ogni azienda avrà, quindi, il suo piano per la gestione delle emergenze, strumento operativo indispensabile nell’intera misura di prevenzione e protezione degli incendi.

INNESCO E COMBUSTIONE

Combustibile e comburente devono essere presenti in proporzioni adeguate definite dal campo di infiammabilità.

  • Se non sono presenti uno o più dei tre elementi della combustione, questa non può avvenire e – se l’incendio è già in atto – si determina l’estinzione del fuoco.

Innesco: sorgente di energia sufficiente ad iniziare la reazione.

  • La reazione si innesca in determinate condizioni (temperatura, pressione che dipendono dalle sostanze coinvolte.

Combustione controllata è quella che avviene nel motore a scoppio o in un fornello dove il calore generato viene sfruttato in tutto o in parte per scopi utili.

  • Nell’incendio il calore prodotto dalla combustione non è sotto controllo ed ha o può avere effetti distruttivi sul materiale e le strutture coinvolte dall’incendio.

LE SORGENTI DI INNESCO

Le possibili fonti d’innesco possono essere suddivise in quattro categorie:

  • Accensione diretta: quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra in contatto con materiale combustibile in presenza di ossigeno (operazioni di taglio e saldatura di metalli, fiammiferi e mozziconi di sigaretta non spenti, lampade e resistenze elettriche, scariche statiche ecc.).

N.B.: Accensione diretta: una scintilla, ad esempio, entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno.

  • Accensione indiretta: quando il calore d’innesco avviene nelle forme della convezione, conduzione e irraggiamento termico (ad es. le correnti di aria calda generate in un incendio, la propagazione di calore attraverso elementi metallici ecc.).

N.B.: Accensione indiretta: avviene per convezione, conduzione e irraggiamento termico.

  • Attrito: quando il calore d’innesco è prodotto dallo fregamento di due materiali (malfunzionamento di parti meccaniche in movimento, urti ecc.).

N.B.: Attrito: avviene per sfregamento di due materiali.

  • Autocombustione o riscaldamento spontaneo: quando il calore d’innesco viene prodotto dallo stesso combustibile come ad esempio in lenti processi di ossidazione, decomposizione o azione biologica (es. stracci imbevuti di olio, fermentazione di vegetali).

N.B.: Autocombustione o riscaldamento spontaneo: esempio, reazioni chimiche, lenti processi di ossidazione; dove il calore è prodotto dal combustibile.

CAUSE DELL’INCENDIO

Un incendio può essere provocato da diverse cause sia naturali (gas derivante da decomposizione di materia organica sottoposto ad alte temperature, fulmini, ecc) che per mano dell’uomo per motivi casuali, leciti o illeciti (fortuito, provocato o doloso).

Alcuni esempi di causa:

  • Fiamme libere (p.es. operazioni di saldatura).
  • Particelle incandescenti (brace), provenienti da un focolaio preesistente (p.es: braciere).
  • Scintille di origine elettrica, scariche elettriche, scintille di origine elettrostatica, scintille provocate da un urto o sfregamento, contatto con superfici e punti caldi.
  • Innalzamento della temperatura dovuto alla compressione dei gas, reazioni chimiche in genere.

CAUSE COMUNI DI UN INCENDIO

Le cause comuni di un incendio sono:

  • Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili.
  • Negligenza nell’uso di fiamme libere.
  • Fumare in aree dove è proibito.
  • Ostruire la ventilazione di apparecchi elettrici, di ufficio.
  • Impianti elettrici difettosi o sovraccarichi etc..

FATTORI DETERMINANTI DELL’INCENDIO

L’incendio dipende da un gran numero di fattori:

  • Tipo di materiali coinvolti, loro forma e dimensione, loro distribuzione nello spazio o ambiente.
  • Condizioni dell’ambiente in cui si verifica: spazio aperto o chiuso.
  • Aperture presenti nell’ambiente, loro caratteristiche e distribuzione.
  • Presenza di impianti che possono aggravare la propagazione dell’incendio od ostacolarla.
  • Misure di prevenzione incendi e impianti di protezione.

EFFETTI DELL’INCENDIO

L’incendio provoca effetti di diversa natura. Oltre al panico delle persone eventualmente coinvolte, le temperature elevate possono causare fenomeni di ustione o carbonizzazione oppure seri danni strutturali nel caso di elementi in cemento, acciaio o legno strutturale. L’incendio è caratterizzato da tempi di sviluppo rapido, che richiedono interventi e azioni veloci: bisogna essere preparati ad affrontare l’emergenza per non mettere a repentaglio la propria e l’altrui incolumità.

I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE E LE CONSEGUENZE PER LA SALUTE

Le fiamme:

Sono la parte “visibile” del processo di combustione dei gas o delle “particelle” volatili; dal colore della fiamma si può valutare la temperatura di combustione (circa 500 °C se la fiamma è di colore rosso nascente sino ai 1500 °C se è bianco abbagliante).

I gas di combustione:

La loro composizione dipende da diversi fattori quale la temperatura raggiunta, il tipo di combustibile e la percentuale di ossigeno presente.

I principali gas prodotti dalla combustione sono: anidride carbonica, ossido di carbonio, idrogeno solforato, anidride solforosa, acido cianidrico, aldeide acrilica, fosgene, ammoniaca, ossidi di azoto, acido cloridrico.

Nella stragrande maggioranza dei casi, le intossicazioni e la mortalità per incendio sono da attribuire all’inalazione di questi gas che producono danni per anossia o per tossicità (possono interferire con i processi di respirazione cellulare o causare danni all’apparato respiratorio).

fumi:

Sono formati da piccolissime particelle solide di sostanze incombuste, da residui della combustione (ceneri), da liquidi sotto forma di nebbie o vapori. Sono il principale ostacolo all’esodo delle persone e all’attività dei soccorritori in quanto limitano o azzerano la visibilità e, in associazione con i gas di combustione esercitano un’azione irritante per la mucosa e la congiuntiva oculare.

Il calore:

E’ la causa principale della propagazione degli incendi. Provoca l’aumento della temperatura di tutti i materiali esposti provocandone il danneggiamento o la combustione se il calore fornito è sufficiente. Provoca ustioni di diversa gravità in base alla temperatura raggiunta dall’incendio e al tempo di esposizione alla fonte di calore.

CHI E’ ESPOSTO ALL’INCENDIO

Possono essere esposti tutti gli individui che, a qualunque titolo (lavoratori, utenti, visitatori ecc.) siano presenti nei locali o negli edifici nei quali si possa verificare un incendio. Sono maggiormente esposti tutti i lavoratori che utilizzano sostanze altamente infiammabili o infiammabili (etere, acetone, alcool ecc).

Sono particolarmente esposti gli operatori di cucina, gli operatori della centrale termica, i tecnici addetti ai gas medicali quali ossigeno e protossido d’azoto (ad azione comburente), operatori tecnici delle officine.

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