OPERAZIONI SPECIALI: RETTIFICATURA AL TORNIO

operazioni speciali: rettificatura al tornio

È l’insieme delle operazioni mediante le quali si finiscono specularmente al tornio dei pezzi, temprati o no, con l’impiego di apposito apparecchio “rettificatore da tornio”.

  • Si possono eseguire rettifiche esterne o interne, cilindriche e coniche, piane di sfacciatura.
  • Si presta per la rettificatura di tratti brevi su pezzi molto lunghi per i quali si richiederebbero costosissime rettificatrici speciali.
  • La presenza dell’abrasivo è dannosissima per il tornio; occorrono speciali accorgimenti per non danneggiarlo.
  • Per eseguire un buon lavoro è assai importante scegliere bene la mola.

SCOPO DELL’OPERAZIONE

Utilizzare il tornio come macchina rettificatrice, applicando sul carrello superiore un apparecchio rettificatore.

ATTREZZATURE

Rettifica da tornio con mandrino registrabile in altezza.

Accessori che permettano di realizzare la rettificatura esterna, interna e piana, cioè:

  • Mozzi a flangia per mole a disco con tasselli equilibratori.
  • Prolunghe per interni di varie lunghezze e diametri.
  • Pulegge e cinghie piatte ad anello continuo per ottenere diverse velocità.
  • Albero per equilibrare le mole a disco.
  • Cuffia di protezione.

Mezzi ausiliari: porta diamante con diamante adatto alla mola; copertura di protezione in nylon per le guide del banco; dispositivi per la efficiente refrigerazione.

LAVORI CHE SI POSSONO ESEGUIRE

  • Rettificatura esterna di alberi cilindrici e conici montati fra le punte.
  • Rettificatura interna di fori passanti e con spallamenti.
  • Sfacciatura di pezzi sostenuti di sbalzo.
  • Rettificatura interna di fori conici ottenuta con avanzamento a mano.
  • Rettificatura di fori sulla testata di pezzi di lunghezza eccezionale sostenuti con lunghezza fissa (operazione non possibile su rettificatrici ordinarie).

VELOCITÀ  DI LAVORO DELLA MOLA E DEL PEZZO

La velocità periforica ideale delle molle si aggira sui 30 m/sec.; a tal fine fra gli accessori della rettifica da tornio vi sono pulegge di diverso diametro, che occorre collocare nei vari casi, in relazione al diametro della mola.

La velocità del pezzo si aggira sui 10 – 15 m/min., che si ottiene con la gamma di velocità della testa motrice del tornio.

Per la buona riuscita del lavoro è molto importante scegliere opportunamente:

  • Per la mola, la curezza dell’impasto, la qualità dell’abrasivo, la struttura, la grossezza e il tipo di grana.
  • Per il pezzo, la velocità di rotazione, l’avanzamento e la refrigerazione.
  • Per il diamante, la giusta forma e la posizione della punta.

Nel caso di risultato mediocre variare opportunamente i diversi fattori suaccennati.

Importante: senso rotazione mola e pezzo.

SPOSTAMENTI CENTESIMALI DELLA MOLA

Non essendo possibile realizzare con la slitta trasversale del tornio degli spostamenti centesimali diretti, si ricorre al seguente artifizio:

  1. Indicare la slitta portautensili di 5° 43’ con la maniglia verso il centro del tornio per effettuare la rettificatura interna (figura 3) e con la maniglia verso l’esterno per rettificature esterne.
  2. Avanzando (con il tamburo graduato) la slitta portautensili della quantità “s = 0,1 mm”, si realizza uno spostamento “ p = 0,01 mm” in profondità di passata, poiché “p = s x tg”; ma essendo “tg 5° 43’ = 0,1”  si ha:  p = 0,1 x 0,1 = 0,01 , cioè mm 0,02 sul diametro (figura 3).

FASI GENERALI DI PREPARAZIONE

  1. Collocare l’apparecchio al posto della torretta portautensili osservandone l’allineamento.
  2. Registrare l’altezza del mandrino portamola (asse della mola – asse del pezzo).
  3. Preparare il diametro sull’apposito sostegno in modo da presentare alla mola una punta aguzza.
  4. Predisporre le pulegge per la velocità corrispondente alla mola.
  5. Montare la mola su apposito mozzo interponendo dischi di cartoncino da entrambe le facce.
  6. Se si tratta di mola a disco montarla su albero equilibratore ed eseguire l’equilibratura.
  7. Montarla sull’apparecchio ed eseguire una prima diamantatura, con spostamento della slitta longitudinale (per lavorazioni cilindriche) o con spostamento della slitta portautensili (per lavorazioni coniche).
  8.  Completare con accuratezza l’equilibratura e diamantare definitivamente.

NOTA: Trattandosi di piccole mole per interni è importante assicurarsi che sia montata ben centrata; in ogni caso prima di metterla in moto ad alta velocità e di accostarvi il diamante, tornirla con bastoncini di carborundum facendola ruotare a intervalli (senza mai raggiungere la velocità di lavoro che sarebbe estremamente pericolosa con la mola non centrata).

ESEMPI DI APLICAZIONE (metodo di lavoro)

A) Rettificatura delle punte del tornio (figura 1):

  1. Inclinare la slitta portautensili di 30°.
  2. Previa accurata pulizia introdurre nel cono del mandrino la punta da rettificare.
  3. Accostare la mola alla punta ed effettuare alcune leggere passate fino a ottenere la rettificatura completa.

NOTA: Dovendo rettificare le due punte del tornio, si lavora anzitutto quella che va fissata sulla controtesta; l’altra punta si colloca sul manicotto e nel mandrino con i segni ben allineati, e una volta rettificata, se è possibile non si toglie dalla sua sede.

B) Rettificatura dei morsetti del mandrini autocentranti:

NOTA: Assai interessante è il ripristino della centratura dei morsetti dei mandrini autocentranti, che dopo anni di uso possono risultare difettosi.

A tal fine:

  • Per i morsetti inversi si preparano due anelli, il più grande dei quali serve per rettificare il gradino minore e l’intermedio (figura 2) e il più piccolo (che può anche essere un cilindro rettificato) permette la rettificatura dello scalino di maggior diametro.
  • Per i morsetti normali occorre preparare un disco con tre cave perfettamente divise  a 120°, sulla parte ristretta delle quali appoggiano contemporaneamente i tre morsetti (figura 2 B).

Nei due casi si potranno stringere i morsetti, i quali verranno a trovarsi nelle stesse condizioni di serraggio che durante il lavoro ordinario.

È conveniente rettificare i morsetti con l’apertura massima consentita dal foro del mandrino autocentrante.

  1. Preparare con accuratezza gli anelli e la piastre illustrati nella Nota.
  2. Collocare sul mandrino rettificatore la mola per interni adatta (massimo diametro, minima lunghezza, mola dolce) e preparare come indicato nelle FASI GENERALI DI PREPARAZIONE.
  3. Avvicinare la mola al gradino dei morsetti da rettificare e mettere in moto il tornio e la mola.
  4. Realizzare la rettificatura a secco con passate alternate e leggere profondità di passata.
  5. Quando la mola tocca completamente i tre morsetti, diamantare (se è necessario) la mola ed effettuare leggerissime passate di finitura.

NOTA: Occorre predisporre la protezione di nylon in modo da impedire qualunque caduta di abrasivo sulle guide.

Finita poi la rettificatura, prima di aprire i morsetti eseguire un’accurata pulizia per impedire che la polvere abrasiva possa penetrare all’interno del mandrino.

C) Rettificatura frontale e interna con spallamento (figura 3):

  1. Preparare la mola a tazza come nelle FASI GENERALI DI PREPARAZIONE.
  2. Con una barretta di carborundum effettuare la svasatura interna (figura 3).
  3. Avvicinare il fronte della mola alla faccia del pezzo ed effettuare leggermente passate manovrando con le due mani il volantino del carro longitudinale (osservare che il carro superiore sia registrato rigidamente).
  4. Introdurre la mola nel foro registrando il tassello di profondità (L in figura 3).
  5. Sgrossare il foro con passate alternate e ripetuti controlli del diametro (vedi articolo: TORNITURA CILINDRICA INTERNA O ALESATURA “C- Finitura”).
  6. Nello stesso modo finire esattamente il foro utilizzando per la profondità di passata il metodo descritto nello SPOSTAMENTI CENTESIMALI DELLA MOLA.
  7. Avvicinare la mola allo spallamento e sfacciare il fondo e avvicinare il fronte della mola alla faccia del pezzo ed effettuare leggermente passate manovrando con le due mani il volantino del carro longitudinale (osservare che il carro superiore sia registrato rigidamente).

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