I PROVVEDIMENTI DEL DECRETO LAVORO IN MATERIA DI LAVORO

i provvedimenti del decreto lavoro in materia di lavoro

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato, con procedura d’urgenza, il decreto lavoro in materia di lavoro.

Il decreto interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine.

Di seguito alcuni tra i principali provvedimenti.:

IL TAGLIO DELLE TASSE SUL LAVORO

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L’intervento più importante è il taglio delle tasse sul lavoro. Il governo ha deciso di aggiungere altri quattro punti di taglio a quelli già avallati. Così da arrivare a 7 punti in meno per i redditi fino a 25 mila euro lordi annui. E 6 punti in meno per i redditi tra 25 mila e 35 mila euro lordi. Il valore totale del taglio è di circa 4 miliardi (3 miliardi al netto delle tasse) che verranno distribuiti ai lavoratori dipendenti per sei mesi, da luglio a dicembre. Dal primo gennaio 2024 il taglio del cuneo non è più finanziato. L’aumento in busta paga, stima il Ministero dell’economia, raggiunge circa i 100 euro mensili di media.

A questo si aggiunge l’innalzamento (con uno stanziamento di 142 milioni nel 2023) fino a 3mila euro della soglia di esenzione dei fringe benefit (cioè tutti i compensi in forma non monetaria) per i dipendenti con figli minori. 

L’ASSEGNO DI INCLUSIONE PER LE FAMIGLIE CON DISABILI

i provvedimenti del decreto lavoro in materia di lavoro 02

Il decreto inoltre ha deciso che dal primo gennaio del 2024 verrà dato il via all’assegno di inclusione per le famiglie con disabili, minori o over-60, mentre dal primo settembre 2023 verrà attivato lo strumento di attivazione al lavoro (con percorsi di formazione ma anche la possibilità anche di fare il servizio civile sostitutivo) per tutti gli occupabili. Tutto questo condurrà al superamento del Reddito di cittadinanza.

Previsto inoltre il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale e una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno unico. Sono previsti incentivi chi assume i beneficiari dell’assegno di inclusione. Si alza poi la soglia delle prestazioni di lavoro occasionale (da 10mila a 15mila euro per chi opera nei congressi, fiere, terme e parchi divertimento). Si interviene anche sui contratti a termine con meno vincoli sulle causali.

L’INCENTIVAZIONE DELL’OCCUPAZIONE GIOVANNILE

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  • I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale. Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell’attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l’80 per cento di quello riconosciuto ai datori di lavori.
  • Ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive. Tra tali misure rientra anche il servizio civile universale, per accedere al quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi. Al fine di beneficiare dello strumento, i soggetti interessati dovranno registrarsi su una piattaforma informatica nazionale, rilasciare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, rispondere a determinati requisiti e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, a seguito del quale potranno ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in specifici progetti di formazione. Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro mensili.
  • Inoltre, per favorire l’occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60 per cento della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”. L’incentivo è cumulabile con l’esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, e con altri incentivi previsti dalla legislazione vigente.

LE MISURE SUI CONTRATTI A TERMINE

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In arrivo meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno (fino a dodici mesi non sono richieste) e non oltre i 24 mesi: le causali sono affidate ai contratti collettivi o, in attesa della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva (in questo caso comunque entro il 31 dicembre 2024). Si apportano modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine (cosiddetto “tempo determinato”), variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea sulla prevenzione degli abusi.

Pertanto, i contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi:

  • Nei casi previsti dai contratti collettivi.
  • Per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024.
  • Per sostituire altri lavoratori.

Sono in arrivo novità anche sul tema dei contratti a tempo determinato. Vengono individuate dalle nuove causali che legittimano il ricorso al lavoro a termine e che sostituiranno quelle in vigore al momento, fissate dal cosiddetto “decreto Dignità” varato nel 2018 ai tempi del governo M5s-Lega (il Conte 1).

In particolare, sono previsti meno vincoli sulle causali per i rinnovi che vanno oltre l’anno (fino a dodici mesi non sono richieste), ma con una durata massima di 24 mesi: le causali sono affidate alle intese tra aziende e sindacati tramite i contratti collettivi o aziendali per “specifiche esigenze” oppure, in attesa della norma contrattuale, anche a livello individuale fra le parti per “esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva” (in questo caso comunque entro il 31 dicembre 2024) o ancora per la sostituzione di altri lavoratori. Se il contratto è prolungato oltre i 12 mesi in assenza di una di queste causali, esso si tramuta in contratto a tempo indeterminato.

Il RAFFORZAMENTO DELLE REGOLE DI SICUREZZA SUL LAVORO

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Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine”. Il provvedimento, introduce inoltre misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale. “Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità). L’esenzione è innalzata al 7 per cento se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro”

Regole rafforzate per la sicurezza sul lavoro, vediamo quali:

  • Si istituisce al Ministero del lavoro un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza. Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell’attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
  • Si istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative.
  • Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.
  • Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell’attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.

FRINGE BENEFIT 

Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Si prevede una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno unico prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati.

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