L’operatore che si accinge per la prima volta ad entrare in laboratorio per imparare l’uso dei vari strumenti e attrezzi, che vengono usati nella meccanica deve conoscere alcune norme fondamentali che lo orienteranno nel nuovo ambiente di lavoro.
Si ricordi quindi che:
1) Nel laboratorio od officina si impara lavorando:
- Con assiduità ed intelligenza.
- Con l’osservanza delle norme regolamentari.
- Con spirito di osservazione.
2) La buona disciplina esige:
- Rispetto ed ubbidienza ai superiori.
- Che non si parli senza necessità.
- Che si stia al proprio posto.
- Che si rispetti le cose degli altri.
3) Il posto di lavoro deve risultare gradito e accogliente, quindi:
- Deve essere pulito e ordinato.
- Il cassetto deve contenere gli attrezzi, sempre in efficienza, elencati nel foglio di carico e sistemati in ordine in funzione del loro grado di utilizzazione.
4) La pulizia è facilitata:
- Tenendo a disposizione uno straccio per la pulizia in genere.
- Evitando di pulirsi le mani, gli attrezzi, il lavoro sulla tuta.
- Maneggiando con attenzione grassi, colori, olio, ecc..
- Pulendo a tempo e luogo gli attrezzi.
- Lavandosi accuratamente dopo il lavoro.
5) L’ordine si mantiene:
- Sul banco: tenendovi solo gli attrezzi necessari e ben disposti.
- Nel cassetto: riponendo ogni attrezzo al suo posto.
- Mantenendo i pezzi in lavorazione ben disposti e separati dagli altrezzi.
6) Igiene:
La salute è facilmente danneggiata dall’operatore distratto e negligente che non osserva le elementari norme di igiene e di prudenza, relativa:
- Alla corretta posizione sul lavoro.
- All’appropriato uso degli attrezzi.
- All’adatta illuminazione.
- Alle correnti d’aria ed ai cambiamenti repentini di temperatura.
- All’accurata disinfezione di eventuali ferite.
- Alla prevenzione degli infortuni nello svolgimento del suo lavoro.
7) Uso e manutenzione della morsa
È il primo attrezzo con cui si avviene a contatto; serve per tener fermo un pezzo, sul quale deve essere compiuta un’operazione qualsiasi.
Sarà registrata ad un’altezza proporzionata a quella dell’operatore.
La morsa dev’essere tenuta con cura ed attenzione se si vuole che adempia efficacemente le funzioni per cui è stata costruita.
A) Norme d’uso:
- Si apra la morsa e ci assicuri che le ganasce siano libere di grasso e di sporcizia.
- Dopo averle pulite si afferra il pezzo fra le ganasce, per quanto è possibile nel centro, osservando pure che la superficie da lavorare sia parallela al piano superiore della morsa e meno sporgente possibile.
- Si stringa quindi il pezzo con un deciso colpo di leva, manovrandola per la sua estremità.
- Non si batta mai l’asta o leva di chiusura con martello, chiavi, ecc..
- I pezzi piccoli ed i materiali teneri siano chiusi leggermente, quanto basta per eseguire l’operazione.
- I pezzi grossi ed i materiali duri si stringano piuttosto fortemente, pur senza esagerare, per non curvare l’asta o addirittura provocare danni agli organi della morsa.
- Per togliere il lavoro dalla morsa, si tenga il pezzo con la mano sinistra e si dia, con la destra, un deciso movimento in senso antiorario all’asta di comando.
B) Cura della morsa:
- Si eviti di battere le ganasce con martello, scalpellare, limarle, ecc..
- Si pulisca tempestivamente e, settimanalmente, si lubrifichino le guide, la vite, la piastra di spinta, ecc..
C) Precauzioni di sicurezza:
Benché la morsa sembri un attrezzo innocuo, tuttavia, per mancanza di attenzione, può recare danno alle mani:
- Chiudendo le dita fra il lavoro e le ganasce.
- Lasciandosi prendere le dita fra la testa dell’asta e quella della vite.
D) Attrezzi ausiliari della morsa:
Per non danneggiare le superfici già lavorate dei pezzi o di materiali teneri, si coprono le ganasce della morsa con apposite mordacchie lisce di acciaio dolce, di piombo o di rame. (a seconda della durezza del materiale su cui si sta lavorando).
E) Per tener fermi pezzi di forma speciale:
- Si fissano su tavolette di legno per mezzo di chiodini i pezzi sottili.
- Gli stessi si possono fissare su di un piano metallico con staffette registrabili.
- Elementi lunghi e sottili si chiudono in morsa mediante opportune prolunghe.
- I pezzi di forma molto irregolare si afferrano in morsa mediante mordacchie ed elementi mobili ed orientabili.
Questi attrezzi saranno illustrati (a suo tempo) nei prossimi articoli; vanno mantenuti costantemente puliti e nella loro corretta forma.
8) Cura del lavoro e degli attrezzi
L’operatore che riceve il pezzo (o i pezzi) da lavorare ne diviene il solo responsabile, com’è responsabile di tutti gli attrezzi e strumenti che gli vengano affidati; dovrà dunque:
- Aver cura che il pezzo non riceva colpi, ammaccature, o che in qualsiasi modo si danneggi.
- Quando non lo lavora, lo collochi in posto sicuro e lontano dagli attrezzi.
- Non batterlo mai col martello, scalpello, o peggio con le lime.
- Non lasciarlo cadere per terra.
- Se il lavoro dev’essere riposto (specialmente se per un tempo notevole), occorre pulirlo, asciugarlo e proteggerlo con un leggero velo d’olio o carta oleata.
- Assegnare un posto nel cassetto a ogni attrezzo e conservare sempre quello.
- Non buttare nel cassetto le lime alla rinfusa.
- Tenere sul banco solo gli attrezzi (a destra) e gli strumenti (a sinistra) che sono necessari, appoggiandoli sopra apposite tavolette, o fogli plastico.
- Dopo l’uso, gli strumenti di misura e controllo si puliscano e si avvolgano in carta oleata.
- Usare ogni attrezzo per il solo scopo a cui è destinato.
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