I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA ED INDIVIDUALE DA RADIAZIONI

I dispositivi di protezione collettiva per le radiazioni sono:

Schermature in piombo, vetro piombato o equivalenti in muratura, calcolate secondo ben precise norme di buona tecnica che tengono conto dei limiti di dose prefissati dalla legislazione vigente per le diverse categorie di rischio.

LE SCHERMATURE

le schermature
  • Piombatura di una parete.
  • Piombatura del soffitto.
  • Schermo mobile.
  • Porta piombata.

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

i dispositivi di protezione individuale

I dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) dalle radiazioni ionizzanti utilizzabili dall’ operatore sono:

  • Camice piombato.
  • Copritiroide.
  • Occhiali piombati.
  • Guanti piombati (da utilizzare esclusivamente in particolari situazioni: in fascio diretto solo con apparecchiature radiologiche funzionanti in modalità manuale).

LA DOSIMETRIA

Per verificare il rispetto dei limiti di dose ambientale e personale e per tenere sotto controllo la corretta esecuzione delle procedure di radioprotezione, viene espletata, a cura dell’Esperto Qualificato la dosimetria:

La dosimetria ambientale indispensabile ai fini della radioprotezione viene espletata a mezzo di strumenti di monitoraggio fissi o mobili (contatori geiger-muller, camere a ionizzazione, rilevatori, integratori).

La dosimetria personale viene espletata a mezzo di uno o più dosimetri che ogni singolo operatore deve portare con sé durante l’attività lavorativa e i cui risultati periodici vengono trasmessi all’operatore, al Datore di lavoro e al Medico Autorizzato per la dovuta informazione. Poiché le soglie di dose sono diverse per i diversi organi possono essere necessari più dosimetri contemporaneamente con caratteristiche diverse, adeguate ai vari tipi di rischio. I dosimetri utilizzati di solito nelle strutture ospedaliere “USL” sono a stato solido (TLD), il badge contiene quattro rilevatori per il total body, per gli arti sono utilizzati anelli, strip o bracciali contenenti un solo rivelatore; per i β il dosimetro è equivalente a quello total-body, ma ha caratteristiche tali da permettere la rivelazione di queste particelle.

La dose assumibile per l’impiego di Rx è attribuibile a solo irraggiamento, mentre nell’impiego di radioisotopi è importante la valutazione della contaminazione esterna e interna.

LA DOSIMETRIA PERSONALE

la dosimetria personale

I dispositivi personali di misura della dose all’ operatore possono essere:

  • Dosimetro Total Body (al corpo intero) a livello del torace e sopra il camice piombato, se indossato.
  • Dosimetro ad anello alle dita (se assegnato dall’EQ).
  • Dosimetro a bracciale al polso (se assegnato dall’EQ).
  • Dosimetro al cristallino (se assegnato dall’EQ).
  • Secondo dosimetro al corpo intero sotto al camice (se assegnato dall’E.Q.). 

L’ insieme del rivelatore (cristallo termoluminescente) e del badge di contenimento (astuccio o anello) costituisce il dispositivo per la misura della dose ricevuta dall’ operatore.

dispositivo per la misura della dose ricevuta

I RILEVATORI UTILIZZATI PER LA MISURA DELLA DOSE INDIVIDUALE

I rivelatori utilizzati per la misura della dose individuale a scopo radio protezionistico non sono in grado, in quanto tali, di riconoscere l’energia della radiazione che incide su essi. Grazie alla presenza nel dosimetro a corpo intero, di filtri attenuatori e, dietro opportuna taratura, dalle diverse letture che si ottengono in corrispondenza di questi si possono ottenere informazioni sullo spettro energetico incidente.

La dose ricevuta dal lavoratore deve essere valutata. in termini di dose efficace per l’intero organismo e di dose equivalente per i singoli organi o tessuti.

COME INDOSSARE I DOSIMETRI

Il dosimetro al corpo intero è tarato su fantoccio che simula il corpo umano. È quindi importante al fine di una corretta valutazione dosimetrica che venga utilizzato in condizioni quanto più simili alle condizioni di taratura; va posto al livello del tronco e deve essere posizionato in modo che aderisca bene al corpo dell’operatore.

come indossare i dosimetri

Non deve essere posto su altre parti del corpo (es: esterno del braccio), in quanto la misura fornita non sarebbe correlabile alla dose efficace.
Il dosimetro va posizionato sopra il grembiule protettivo (se previsto come DPI). Ad alcuni operatori, maggiormente esposti, viene fornito un secondo dosimetro da portare sotto il camice piombato.
Al fine di una corretta valutazione della dose assorbita è essenziale che i dosimetri vengano utilizzati in modo corretto:

  • Non devono essere scambiate le loro posizioni.
  • Si deve porre attenzione al cambio dei dosimetri con frequenza di 45 giorni e alle posizioni tronco e bracciale.
  • È compito dell’operatore stesso portare con se’ il dosimetro qualora svolga mansioni con esposizioni a radiazioni ionizzanti in diversi luoghi.

LE MISURE PER LA RADIOPROTEZIONE

le misure per la radioprotezione

La Dose minima rilevabile per i dosimetri sia al corpo intero che a bracciale/anello con frequenza di cambio di 45 giorni è pari a 0.05 mSv. I dosimetri personali a corpo intero e ad anello/bracciale vengono sostituiti una volta ogni 45 giorni; si dispone così di otto letture dosimetriche all’anno.

Se le letture del dosimetro sono maggiori di 0,05 mSv , il valore fornito dal dosimetro è un’ ottima stima della dose assorbita; se tutte le letture di un anno sono pari a 0.05 , la dose effettivamente assorbita potrebbe essere compresa nell’ intervallo da 0 a 0.4 mSv/anno. Tali valori sono abbondantemente inferiori al fondo naturale ed inferiori alla dose ammessa per la popolazione (minori di 1 mSv all’anno per il corpo intero e minori di 50 mSv anno per le estremità).

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